I Carabinieri della Compagnia di Monopoli, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, hanno arrestato due persone ritenute responsabili, in concorso tra loro (fatte salve le valutazioni successive con il contributo della difesa), del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
A Monopoli, i militari della locale Stazione Carabinieri hanno arrestato due persone, rispettivamente un 33enne e un 23enne, entrambi residenti in zona, i quali, nel corso di un controllo in un’azienda operante nel settore dell’import/export e della commercializzazione di olio e vino, attiva a livello nazionale e internazionale, sono state trovate in possesso di ben 25 panetti di cocaina, nascosti in un armadio dell’azienda, per un totale di circa 26 kg di sostanza stupefacente.
In particolare, il controllo eseguito dai Carabinieri, mirato alla verifica della disciplina vigente in materia di armi, munizioni ed esplosivi, ha consentito di rinvenire l’ingente quantitativo di cocaina, il cui valore commerciale supera ampiamente il milione di euro, contenuto in sacchi della spesa nascosti in un armadio, insieme a delle armi legalmente detenute. La sostanza stupefacente era verosimilmente destinata a rifornire le piazze di spaccio della provincia in vista delle imminenti festività natalizie e di fine anno.
Nel corso dell’operazione sono stati inoltre sequestrati materiali e attrezzature per il confezionamento dello stupefacente, nonché oltre 30.000 euro in denaro contante, ritenuti provento dell’attività illecita.
Le due persone controllate, rispettivamente rappresentante legale e dipendente della citata azienda, sono state perciò tratte in arresto ed associate una presso la Casa circondariale di Bari e l’altra ai domiciliari.
È importante sottolineare che il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati dovrà essere accertata in sede dibattimentale nel rispetto del contraddittorio con la difesa.