Alberobello apre oggi, 26 dicembre, le sue strade e i suoi trulli alla magia del Natale, trasformando la città in un palcoscenico di luci, storie e partecipazione collettiva. Con l’inizio della 55ª edizione del Presepe Vivente nel Rione Aia Piccola, e il percorso del Presepe di Luce già visitabile dal tramonto all’alba tra via Monte Santo e via Monte Adamello, cittadini e turisti potranno immergersi in esperienze che uniscono tradizione, spiritualità e arte, riscoprendo il senso autentico delle feste.
«Il Presepe Vivente e il Presepe di Luce rappresentano una delle espressioni più autentiche dell’identità di Alberobello – dichiara Francesco De Carlo, Sindaco di Alberobello –. Non sono esclusivamente eventi natalizi, ma momenti di partecipazione collettiva che raccontano la nostra storia, i nostri valori e il senso profondo di comunità che ci unisce. Alberobello, ancora una volta, sceglie di accendere una luce di speranza capace di parlare a tutti».
Il Presepe di Luce valorizza aree della città meno conosciute, offrendo un percorso sensoriale e meditativo tra luci, testi biblici e atmosfere sonore che invitano a rallentare e a soffermarsi nella riflessione. «Il Presepe di Luce è un progetto che unisce arte, spiritualità e rigenerazione urbana – sottolinea Valeria Sabatelli, Assessora alla Cultura e alle Manifestazioni del Comune di Alberobello –. È un invito a rallentare, a sostare e a lasciarsi interrogare dalla bellezza e dal silenzio. Come Amministrazione crediamo fortemente in iniziative che valorizzano luoghi meno conosciuti della città e che restituiscono al Natale il suo significato più profondo».
Dal 26 al 29 dicembre, il Presepe Vivente guiderà i visitatori in un percorso emozionale dal tema “Quanto dura la notte”, tra scene di vita popolare, antichi mestieri e dialoghi silenziosi che raccontano le fatiche e le speranze dell’uomo. Oltre 200 figuranti, tra bambini, giovani e adulti, animeranno il presepe, culminando nella scena della Natività, dove il buio lascia spazio alla Luce. «Il Presepe Vivente è il frutto di un cammino condiviso che dura tutto l’anno – conclude Fenisia Gramolini, Presidente dell’Associazione “Da Betlemme a Gerusalemme” –. Ogni figurante, ogni gesto, ogni silenzio nasce dal desiderio di raccontare l’umanità dell’uomo e la speranza che rinasce anche nelle notti più lunghe. È un presepe da attraversare, più che da guardare, perché parla al cuore di chi vi entra».
L’ingresso al Presepe Vivente è con prenotazione obbligatoria tramite l’app Bookizon e il percorso dura circa 90 minuti, con possibilità di visitare anche i trulli storici. Un progetto che coinvolge volontari, famiglie, associazioni, parrocchie e istituzioni, trasformando Alberobello in un luogo dove il Natale diventa esperienza condivisa e autentica, capace di illuminare il presente e rafforzare il senso di comunità.