rnrnL’importanza che il sonno riveste nelle nostre vite è sempre più dimostrata: stimola la creatività, accelera la guarigione, previene stress e depressione, permette di rendere meglio nello sport e aiuta i processi di studio e memorizzazione.rnrnÈ stato dimostrato infatti un ruolo principale del sonno all’interno dei processi di apprendimento e di tutte le fasi di memorizzazione, dal “deposito” al “consolidamento” fino al “richiamo” delle informazioni memorizzate.rnrnLa ricerca dimostra che anche una breve mancanza di sonno può agire negativamente sulla capacità del cervello di apprendimento quotidiano, interferendo quindi sull’acquisizione di nuove informazioni: se privati del sonno potremmo trovare più ostacoli nel depositare nuove informazioni.rnrnIl ruolo principale del sonno lo si rivede soprattutto nella fase di consolidamento dell’informazione, ossia nel passaggio della traccia mnestica al così detto “magazzino a lungo termine”: il sonno permette di preparare il cervello affinché possa acquisire sempre più informazioni durante la veglia e mantenerle per lungo tempo. Ma non solo: è fondamentale anche per il richiamo e il recupero delle informazioni memorizzate, che riguardano tutti i tipi di memoria.rnrnGeneralmente si suddivide la memoria a lungo termine in memoria dichiarativa e memoria procedurale. La prima fa riferimento alle informazioni comunicabili che vengono richiamate consciamente ed è stato visto il coinvolgimento del sonno sin dalle prime fasi di vita: i bambini tra i 6 e i 12 mesi che dormivano per almeno 30 minuti dopo aver appreso nuove informazioni le richiamavano meglio rispetto ai bimbi che non dormivano.rnrnLa memoria procedurale (o implicita) riguarda le informazioni relative a comportamenti automatici, come guidare, lavarsi, vestirsi, ossia tutti quei comportamenti che si acquisiscono tramite la pratica quotidiana. Secondo la ricerca il sonno abbondante è importante per l’apprendimento delle capacità motorie e quindi della memoria procedurale, permettendo una routine di alta qualità.rnrnDormire protegge dal declino cognitivo legato all’età che coinvolge anche le capacità mnestiche. Quando vi diranno “chi dorme non piglia pesci” potrete rispondere “si, ma aiuta a sentirsi meglio, essere più produttivi e ricordare di più!”.
Come il sonno influisce sulla nostra memoria
Pubblicato da: dott.ssa Federica Dileone | Mer, 22 Marzo 2023 - 09:18

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