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L’estate di Decaro: troppi video selfie, pochi fatti

Pubblicato da: Rosanna Volpe | Mer, 22 Marzo 2023 - 10:30

La politica ultra social di questa amministrazione si sta rivelando una coperta troppo corta.

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Dichiarazioni di guerra a chi non rispetta le regole a colpi di video, foto, selfie “condivisi” a pieno ritmo su facebook. L’attività sui social del sindaco Antonio Decaro – o di chi per lui – continua incessante. Non si ferma mai. E affronta ogni tema, ogni emergenza: dai rifiuti, alla sicurezza sui mezzi di trasporto sino ad arrivare alle pre -inaugurazioni di imponenti opere, più o meno prossime alla consegna.

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Intendiamoci, nulla di nuovo. Il suo predecessore ha fatto della sua pagina facebook il principale campo di comunicazione con simpatizzanti e non (anche se Emiliano gradiva – il più delle volte – rispondere personalmente agli attacchi). Decaro, seguendo lo stesso filone (non lo stesso temperamento che di certo non gli appartiene), intraprende le sue battaglie a colpi di foto e di video. Non solo, lancia moniti e annuncia successi: tutti rigorosamente a telecamera accesa.

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Lo scorso aprile si fece immortalare – dopo averle provate tutte contro la “maleducazione” dei baresi – con il viso imbronciato – su un materasso abbandonato accanto al bidone dell’immondizia. Chissà poi se sarà stata “buona la prima”. In realtà non si limitò a questo. Sulla sua bacheca facebook scrisse: “La sedia è l’ideale per chi è tanto stanco e vuole riposare… ma – il materasso il materasso il materasso è il massimo che c’è, ma il materasso il materasso il materasso è la felicità. L’inzivoso che ha lasciato questi materassi vicino i cassonetti da oggi sarà meno felice”. Non solo: ultimamente – sempre sulla sua bacheca – è stato postato un video del povero sindaco mentre rovista tra i rifiuti. Problema risolto? Assolutamente no. Tra gli “ingombranti” e una “differenziata” che tanto differenziata non è, la situazione sembra precipitare. Tanto da spingere il primo cittadino a “sensibilizzare” ulteriormente l'”opinione pubblica” e a chiederle di “denunciare” sui social gli sporcaccioni di turno. Delle serie: se non ci sono riuscito io, provateci voi. Risultati? Sempre più foto di immondizia diffuse via facebook.

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La guerra sui social era cominciata ancora prima quando Decaro – dopo diversi episodi di minacce e aggressioni a conducenti e controllori dell’Amtab – con tanto di scorta decise di salire a più riprese sugli autobus di linea.

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“Se pensate di farci paura avete sbagliato di grosso. Da domani oltre alla polizia municipale al seguito degli autobus dell’Amtab ci sarò anche io, così vediamo se avete il coraggio di picchiare anche me”, aveva detto con il fare dello sceriffo (pur non avendone l’aspetto). Con tanto di promesse di maggiori controlli (quasi impossibili perché manca il personale) e di telecamere che non sono vere e proprie telecamere. Funzionano – infatti – come le scatole nere delle auto assicurate. Hanno cioè una telecamera esterna e una interna. Nel caso degli autobus, capace di registrare solo se l’aggressione avviene contro il conducente. Senza dimenticare che molte di queste telecamere attendono ancora il collaudo. Risultato? Le aggressioni sugli autobus sono proseguite a pieno ritmo.

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Così come proseguono i ritardi e le corse saltate. Forse Decaro un giro sull’autobus dovrebbe farlo d’estate. Scoprirebbe che alcuni sono autobus da terzo mondo. Dove arrivare a meta senza essere colpiti da un malore è roba da eroi. Quindi anche lo slogan “lasciate le auto a casa e usate i mezzi”, suona più come una minaccia.

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L’estate 2016 si ricorderà anche per il ritorno di blatte e topi. Basta fare un giro sulla bacheca del sindaco dove si susseguono foto di topi, lamentele per la presenza di scarafaggi, per l’immondizia e per i cattivi odori. Certo se almeno a far compagnia ai baresi che quest’estate sono rimasti in città, ci fosse stato un cartellone di eventi degno di nota, sarebbe stato forse tutto più sopportabile. A dimostrazione che gli annunci video non sono altro che l’evoluzione delle promesse che si fanno in campagna elettorale. Quelle che restano sulla carta, per intenderci.

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