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Coronavirus, a Bari e Lecce 20 persone in quarantena per precauzione

Pubblicato da: redazione | Sab, 8 Febbraio 2020 - 18:00
coronavirus

In provincia di Lecce sono dieci le persone – nove cinesi e un italiano – che si trovano in auto-quarantena per prevenire la diffusione del Coronavirus: essendo tornate dalla Cina, e non presentando sintomi, sono state invitate a evitare per circa 14 giorni i luoghi pubblici e a limitare i rapporti sociali. Anche a Bari ci sono altre dieci persone nella stessa situazione, si tratta di cittadini cinesi tornati dall’area di Wuhan.

Si tratta di una precauzione prevista nelle misure di contenimento del virus recepite dalla Regione Puglia sulla base delle indicazioni ministeriali.

«Una decina di cittadini cinesi, rientrati a Bari e in provincia nei giorni scorsi dalla Cina, in particolare dalla città di Wenzhou, sta seguendo una procedura di auto-quarantena di 14 giorni» prevista dal protocollo di contenimento del contagio del Coronavirus. Lo spiega Peng Shen, portavoce dell’Associazione cinesi di Bari, sottolineando che «stanno tutti bene: l’ultimo di loro dovrebbe essere rientrato il primo febbraio». Shen, che insegna in un liceo pugliese, spiega che i cittadini cinesi a Bari e in provincia sono «circa quattromila, anche se è difficile stabilire un numero preciso: per ora – aggiunge – non mi risultano particolari casi di discriminazione a causa della paura scatenata dal virus». «È però vero – prosegue – che c’è stato un al calo delle vendite nelle attività gestite dai cinesi», e per questo Shen suggerisce «di acquistare attraverso il web». «Voglio rassicurare tutti gli italiani – conclude – perché in Cina si sta facendo di tutto per tenere sotto controllo la situazione, e presto tutto questo finirà».

«Ogni giorno, e in alcuni casi più volte al giorno – spiega all’ANSA il dg della Asl Lecce, Rodolfo Rollo – nostro personale chiama queste persone chiedendo loro di controllare alcuni parametri, tra cui la temperatura. Solo nel caso in cui si ritiene che ci siano segnali preoccupanti, vengono visitate e portate in ospedale per accertamenti». Il dg precisa che si tratta di un «invito alla limitazione dei rapporti» e che «nessuno impedisce loro di uscire». Rollo sottolinea inoltre che, nel caso dei cittadini cinesi, si tratta di persone che vivono in Salento e che sono andate in Cina per i festeggiamenti del Capodanno. «Poi – precisa – hanno sfruttato scali tecnici in altri paesi e hanno evitato il blocco di chi arriva con voli diretti». «In Salento – aggiunge Rollo – c’è anche un’allerta sui Centri di accoglienza: stiamo definendo protocolli per eventuali sbarchi clandestini».

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