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A Bari è emergenza bagni pubblici: “Vicoli usati come orinatoi”

Grave la situazione nella città vecchia. La denuncia: "Alcuni turisti fanno i propri bisogni in strada"

Pubblicato da: Francesca Emilio | Sab, 4 Novembre 2023 - 15:36

“La questione dei bagni pubblici è una vera e propria emergenza in città”. A raccontarlo a Borderline24 è Michele Fanelli, del circolo Acli – Delfino di Bari vecchia, fortemente preoccupato per una situazione che vede sempre più spesso, cittadini e turisti, in particolare gli anziani, vivere con “disagio” la carenza del servizio, nello specifico nel borgo antico.

Dalle poche postazioni pubbliche agli orari previsti per il servizio, attivo, da settembre in poi, solo fino alle 20. Sono solo alcune delle problematiche che, evidenzia Fanelli “Costringe spesso chiunque abbia bisogno del servizio a rivolgersi ai commercianti o, in assenza di disponibilità da parte di questi ultimi, ad urinare in strada, come è accaduto a una turista qualche giorno fa, costretta a fare i propri bisogni sotto un arco”.

Attualmente, i bagni pubblici in città sono 38, di questi due sono situati a Bari vecchia: uno a piazza del Ferrarese e uno nei pressi dell’arco San Nicola. Mentre in estate si può contare su un orario continuato che permette dalle 8 del mattino, sino alle 22 di sera di usufruire del servizio, in inverno quest’ultimo si riduce a fasce orarie che vanno dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20. “I bagni sono troppo pochi e l’orario non basta a coprire l’utenza – ha spiegato uno degli operai impegnati nel settore – purtroppo dalle 20 in poi, così come in estate, dalle 22 in poi, c’è tanta richiesta. Una volta chiusi i bagni ci sono tante lamentele, ma sono orari in cui ci sarebbe tanto bisogno del servizio” – ha evidenziato.

Una carenza che diventa necessaria colmare soprattutto in vista dell’afflusso di turisti, nel solo mese di ottobre sono state oltre 60mila le presenze in città. Si tratta di numeri in continuo aumento, soprattutto in vista delle festività natalizie e di altri eventi previsti in città. “Noi saremmo ben disposti a lavorare di più – ha spiegato infine l’operaio – anche in orari notturni. Molti una volta chiusi i bagni sono costretti a fare i propri bisogni in strada, se invece potessimo distribuire i turni, noi faremmo più ore di lavoro e i cittadini e i turisti avrebbero un servizio maggiormente accessibile” – ha concluso. Parole a cui fanno eco quelle dei commercianti che adesso chiedono a gran voce l’installazione di bagni pubblici soprattutto nella città vecchia, in particolare nella zona del castello Svevo, ma non solo “affinché i vicoli non siano orinatoi a cielo aperto”.

 

 

 

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