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Lavoro, a Bari primo maggio tra luci e ombre: “Tanta strada da fare”

Dalle vertenze ancora aperte alla precarietà. La denuncia di Marco dell’Anna, segretario generale della Uiltucs Puglia

Pubblicato da: Francesca Emilio | Mer, 30 Aprile 2025 - 11:03
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Un primo maggio tra luci e ombre, è questo lo scenario del mondo del lavoro in Puglia e in particolare nel barese. Da una parte alcuni traguardi positivi in merito a vertenze nella grande distribuzione, dall’altra la persistente emergenza costantemente in bilico tra fattori come precarietà, sicurezza e lavoratori a rischio con famiglie che potrebbero ritrovarsi sul lastrico da un giorno all’altro.A tirare le somme è Marco dell’Anna, segretario generale della Uiltucs Puglia.

“Siamo riusciti a trovare percorsi di salvaguardia occupazionale importanti” – ha spiegato riferendosi in particolare alla vertenza Conad Casamassima, dove inizialmente erano stati annunciati 41 licenziamenti per esubero. “Grazie al lavoro di mediazione con Sepac e Arpal Puglia, siamo riusciti ad attivare la cassa integrazione fino al 30 novembre”. Un risultato considerato “strategico” anche per via dell’interesse da parte della Regione Puglia, che ha riconosciuto la rilevanza territoriale della crisi. “È un precedente importante perché finora l’attenzione strategica era riservata quasi solo ai settori industriali, mentre ora anche il terziario riceve il giusto riconoscimento”. Positivi anche i risvolti della vertenza Carrefour Bariblu di Triggiano, chiuso da giugno dello scorso anno. “Abbiamo mantenuto i lavoratori legati al cordone ombelicale della cassa integrazione, ma dopo mesi di trattative serrate con Iperblu, il gruppo Apulia e i legali del centro commerciale, si è raggiunto un accordo: abbiamo un piano di ricollocazione che prevede il mantenimento delle stesse condizioni contrattuali. Un risultato straordinario”, ha proseguito.

Ma non tutto oro quello che luccica e, se da una parte ci sono continue lotte per ottenere risultati al fine di garantire diritti e dignità ai lavoratori, dall’altra ci sono situazioni ancora “bloccate” in un limbo e uno scenario generale che ancora non permette di “festeggiare”, ma costringe a tenere alta la soglia d’allerta. “La precarietà – ha spiegato ancora Dell’Anna – resta una piaga del nostro territorio. Non si tratta più solo di lavori “a chiamata”, ma di veri e propri “part-time involontari”, lavoro povero e sfruttamento del lavoro domenicale senza adeguato riconoscimento. Grave anche il fallimento del lavoro nel settore turismo”, che avrebbe dovuto incentivare assunzioni regolari “oltre la stagione estiva”. Così non è stato, anzi, rispetto alle precedenti denunce, la situazione, spiega Dell’Anna, “è rimasta invariata con lavoro nero e grigio che continuano a dilagare”.

Parallelamente a queste problematiche, tante le vertenze che restano aperte e altre che si profilano all’orizzonte. All’Eurospin, per esempio, è stato avviato lo stato di agitazione. “Ogni anno registrano utili da capogiro, ma ai dipendenti non corrispondono condizioni di vita e lavoro dignitose. Se l’azienda non correggerà il tiro, passeremo al conflitto”, ha tuonato Dell’Anna. Anche nel settore della vigilanza armata la situazione non vede vie d’uscita, le problematiche riguardano anche il fattore sicurezza, in particolare per via degli assalti armati. Anche in questo caso, Dell’Anna, al fianco dei sindacati, è pronto alla mobilitazione qualora dovessero mancare risposte in merito alle procedure avviate. Non solo vertenze e lavoratori a rischio, ma anche altri fattori. Tra questi, come già evidenziato, quello della sicurezza che risulta essere un altro punto critico. “Le normative – spiega Dell’Anna – sono ancora pensate per il modello industriale e non tengono conto delle caratteristiche di settori come il commercio o il turismo. Speriamo in un aumento degli RLS e il nel miglioramento delle pratiche interne alle aziende. Le morti e i feriti sul lavoro non tendono a diminuire. Il primo maggio” – ha detto infine Dell’Anna – “non deve essere una mera celebrazione, ma il momento per dare concretezza a idee e progetti. Serve un cambio di passo anche da parte della politica: vogliamo segnali concreti per qualificare il lavoro e contrastare precarietà e sfruttamento. Noi continueremo a restare al fianco dei lavoratori con tutti gli strumenti che abbiamo. Il lavoro, in Puglia e a Bari, va riqualificato. Ci sono alcune piaghe che vanno contrastate, c’è tanta strada da fare”, ha concluso.

 

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