Beni, mobili e immobili, del valore di svariate migliaia di euro, sono stati sequestrati a un uomo detenuto nel carcere di Bari perché coinvolto nell’inchiesta della Direzione investigativa antimafia denominata Ura, che nel maggio scorso ha portato all’arresto di 52 persone accusate a vario titolo, di traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio e abuso d’ufficio.
I sigilli sono scattati su una villa che si trova a Torre a Mare (Bari) e contanti per circa 100mila euro. Beni che per il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bari sono “connessi e frutto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti dall’Albania alla Puglia”, spiega una nota. Dagli accertamenti investigativi coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, è emerso che a rifornire di cocaina ed eroina il capoluogo pugliese erano corrieri internazionali provenienti per lo più da Albania e dal nord Europa creando un “flusso ininterrotto di denaro contante dalla Puglia all’Albania”.
Le indagini si sono avvalse di intercettazioni telefoniche, ambientali, di video-riprese e servizi di osservazione, pedinamento e controllo, dell’analisi delle chat criptate acquisite dalla piattaforma Skyecc oltre che sulle dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia che hanno consentito di documentare innumerevoli rifornimenti di droga: 255 i chili di eroina e cocaina pure, smerciati.