È stato sottoscritto questa mattina, presso la Prefettura di Bari, un protocollo operativo finalizzato alla prevenzione delle aggressioni e delle violenze ai danni del personale sanitario e socio-sanitario in servizio nelle strutture dell’area metropolitana. L’accordo, siglato dal Prefetto di Bari, dai direttori generali della ASL e del Policlinico, dai rappresentanti dell’Ospedale IRCCS “Saverio De Bellis” di Castellana Grotte e degli IRCCS Maugeri e Istituto Tumori “Giovanni Paolo II”, è stato firmato alla presenza dei vertici provinciali delle Forze dell’Ordine.
Il documento, redatto ai sensi dell’articolo 7 della legge 113/2020 e delle linee guida approvate dalla Regione Puglia, è il risultato di un tavolo di lavoro coordinato dalla Prefettura di Bari con la partecipazione dei Prefetti pugliesi, delle Forze dell’Ordine e dei vertici del sistema sanitario regionale. L’intesa mira a rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare nei pronto soccorso, nei servizi di emergenza-urgenza e nelle strutture più esposte al rischio, promuovendo attività di prevenzione, monitoraggio e formazione condivisa.
Il protocollo prevede l’attivazione di canali diretti di comunicazione tra le strutture sanitarie e le Forze dell’Ordine per garantire segnalazioni tempestive, il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza e l’istituzione di tavoli permanenti di coordinamento tra Prefettura, ASL e forze di polizia. È inoltre prevista la formazione obbligatoria del personale sanitario sulla gestione dei conflitti e delle situazioni di rischio, l’analisi periodica degli eventi e l’attivazione di audit interni per individuare cause e misure correttive.
La ASL di Bari si impegna a potenziare le misure di prevenzione attraverso sistemi di videosorveglianza e teleallarme collegati a Control Room dedicate, vigilanza privata nelle strutture a maggiore rischio, utilizzo di applicazioni mobili geolocalizzate e dispositivi per l’allerta immediata in caso di pericolo. Sono previste campagne di sensibilizzazione per invitare gli operatori a denunciare ogni forma di aggressione, corsi di formazione sulle tecniche di comunicazione con i pazienti e attività di informazione nelle scuole, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale.
La Prefettura garantirà il coordinamento del sistema convocando, quando necessario, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per analizzare le criticità e definire le misure più idonee. Le Forze dell’Ordine assicureranno il monitoraggio dei presidi più sensibili, l’inserimento degli stessi nei piani di controllo del territorio e il pronto intervento in caso di segnalazioni tramite il Numero Unico di Emergenza 112. “Con la sottoscrizione di questo protocollo – ha dichiarato il Prefetto di Bari, Francesco Russo – teniamo fede a un impegno assunto all’indomani dei gravi episodi di violenza che hanno coinvolto medici e infermieri pugliesi. Prendersi cura della sicurezza di chi si prende cura della nostra salute è un dovere morale e istituzionale. Oggi lo Stato ribadisce la propria presenza e la volontà di tutelare chi ogni giorno garantisce un servizio essenziale alla collettività.”
Il Questore di Bari, Massimo Gambino, ha parlato di un ulteriore passo verso un sistema di sicurezza condivisa, evidenziando la possibilità di coinvolgere gruppi di volontariato costituiti da ex appartenenti alla Polizia di Stato per rafforzare il senso di sicurezza nei presidi ospedalieri. Sulla stessa linea il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Generale Gianluca Trombetti, che ha sottolineato come il protocollo valorizzi ulteriormente la collaborazione tra l’Arma e le strutture sanitarie del territorio, orientando le risorse in modo efficace per prevenire i reati ai danni del personale medico e paramedico.
Il Direttore Generale della ASL di Bari, Luigi Fruscio, ha parlato di un passo importante per la tutela degli operatori e per il rafforzamento della collaborazione con la Prefettura e le Forze dell’Ordine. “La ASL di Bari – ha aggiunto – rinnova il proprio impegno a creare ambienti di lavoro sicuri, dove la cura possa esprimersi in condizioni di protezione e rispetto reciproco. Negli ultimi mesi abbiamo introdotto la figura dell’infermiere di processo, formato per migliorare la comunicazione con utenti e familiari e ridurre le tensioni.” Anche il Direttore Generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce, ha evidenziato che molte delle azioni previste dal protocollo sono già operative, come la videosorveglianza, la vigilanza dedicata e i percorsi formativi per la gestione dei conflitti. “Il protocollo – ha dichiarato – consolida e coordina questo lavoro, rafforzando la collaborazione con la Prefettura e le Forze dell’Ordine. Tutelare la sicurezza di chi cura significa tutelare la salute di tutti.”
Infine, il Commissario Straordinario dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, Alessandro Delle Donne, ha ricordato che la violenza non si manifesta solo nei pronto soccorso, ma anche nei reparti, negli ambulatori e perfino sui social. “È qui – ha spiegato – che si spezza il rapporto di fiducia tra medico e paziente. Per questo l’Istituto ha istituito un gruppo di lavoro dedicato e avviato attività di formazione per tutelare il benessere del personale e garantire un’assistenza basata sul rispetto e sulla fiducia reciproca.”