Un altro tassello si aggiunge al mosaico dell’inchiesta “Ura”, l’operazione internazionale contro il traffico di droga coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari insieme alla procura speciale anticorruzione albanese (Spak). Nelle ultime ore un cittadino albanese, arrestato a Durazzo nel maggio scorso, è stato estradato in Italia e consegnato alla magistratura italiana.
L’uomo, detenuto nel carcere di Tirana, è arrivato all’aeroporto di Fiumicino scortato dagli agenti del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia. Una volta completate le procedure di identificazione svolte dalla Dia e dalla Polaria, è stato trasferito nel penitenziario romano di Rebibbia. Per l’inchiesta si tratta della seconda estradizione in pochissimi giorni, segnale di un coordinamento ormai rodato tra autorità italiane e albanesi.
L’indagine “Ura” — un lavoro che ha impegnato investigatori di due Paesi e diversi organismi europei — era sfociata, lo scorso maggio, in un maxi-blitz: 52 persone arrestate tra Albania, Italia e altri Paesi, accusate a vario titolo di traffico internazionale di stupefacenti, riciclaggio e abuso d’ufficio. Le indagini avevano ricostruito rotte e modalità di approvvigionamento di eroina e cocaina provenienti dai Balcani, dal Sud America e dal Nord Europa, con sbarchi e passaggi in Puglia destinati ai mercati criminali del Barese e del Salento. Secondo gli inquirenti era emersa una presunta alleanza operativa tra un gruppo criminale albanese e clan attivi a Bari, legati da interessi comuni nella gestione della droga: dall’arrivo delle partite allo stoccaggio, dal confezionamento alla distribuzione sul territorio.
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