Ornella Vanoni non era solo una cantante: è un genere umano a sé. Apparteneva a quella categoria di artisti che non smettono di essere artisti nemmeno nella vita quotidiana. Lei era humour tagliente, eleganza, fragilità portata con disinvoltura, e quell’aria da “sono così, prendimi o lasciami” che nel panorama musicale italiano ha funzionato da sempre come una dichiarazione di poetica.
Una delle sue massime, è sempre stata: “La verità è che non si può piacere a tutti. Quindi meglio piacere a sé stessi.”
Questa filosofia ha guidato tutta la sua carriera. Non ha mai inseguito il consenso: lo ha attirato suo malgrado. Come quando, negli anni ’60, mentre Milano scopriva la nebbia e il design, lei cantava “L’appuntamento” con quella sospensione emotiva che ancora oggi nessuno sa imitare. La melodia era struggente, certo, ma il vero colpo di scena era la sua capacità di trasformare la malinconia in un luogo comune, abitabile.
Ha anche saputo trasformare un amore illecito in un disastro meraviglioso. La sua storia con Luigi Tenco non è il capitolo convenzionale che molti ricordano. Dietro c’era un Ornella giovane e incerta, che cercava qualcuno che la guardasse davvero. Tenco lo faceva, ma con quella durezza che a lei piaceva e spaventava insieme. Si racconta che una sera lui le disse: “Tu senti troppo.” E lei rispose: “Meglio che sentire niente.”
E sarà stata proprio questa sensibilità, a volte eccessiva, a fare di lei un’interprete unica nella storia della musica italiana.
Se c’è una cosa che l’ha sempre contraddistinta è stata la sua autoironia.
Per anni ha detto: “Ho più rughe io di tutta la moda italiana, ma almeno le ho vissute.” E infatti, mentre il mondo rincorreva la perfezione, lei portava in scena la sua imperfezione con eleganza, maestria e leggerezza. Raffinata, sensuale, mai gridata, proprio come la sua musica.
Anche poco prima di lasciarci, Ornella, alla sua età, era molto più giovane di molti ventenni. Si presentava in tv e diceva cose che altri pensano ma non osano. “Il problema non è invecchiare. È avere accanto qualcuno che ti annoia.”
Ed è stato forse questo il segreto della sua vita e del suo successo: riconoscere il bello delle cose, viverlo intensamente ed esser libera, di vivere e pensare.