BARI – Obbligavano le loro vittime a pagare tassi usurai sino al 1200% annuo. Con l’accusa di usura ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, la Dda di Bari e la guardia di finanza hanno arrestato due persone: Prospero Simeone, di 52 anni, e Davide Annoscia, di 34 anni. Le indagini sono partite dopo la denuncia di alcune vittime che, trovandosi in grave difficolta economica, si erano rivolti ai due indagati per un prestito. I due arrestati approfittando delle condizioni disperate di commercianti e professionisti, hanno concesso prestiti esigendo interessi ad un tasso annuo oscillante tra il 60% ed oltre il 1.200%. In uno specifico caso è stato accertato che, a fronte di una dazione pari ad 2.000 euro, è stata restituita dalla vittima, dopo soli tre giorni, la somma di 2.200 euro, equivalente ad un tasso annuo pari a circa il 1.217%.
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In particolare, dalle indagini effettuate è emerso che Simeone, da novembre 2013, avrebbe concesso prestiti esigendo interessi usurari mentre Annoscia avrebbe creato il contatto tra le vittime e il presunti “finanziatore usuraio”. Chi non restituiva i soldi subivs pressioni, minacce e pesanti intimidazioni. Prospero Simeone usava minacciare le vittime evocando la fama criminale di suo figlio Giuseppe Simeone, esponente di rilievo del clan “Diomede”, arrestato il 5 novembre dell’anno scorso per l’omicidio di Christian Midio avvenuto due giorni prima.