VENERDì, 29 MARZO 2024
72,048 ARTICOLI
Dir. resp.:Samantha Dell'Edera
redazione@borderline24.com

Per segnalazioni: +39 375 5535222
72,048 ARTICOLI

Direttore Responsabile: Samantha Dell'Edera
Per segnalazioni:
Cell. +39 375 5535222
Email: redazione@borderline24.com

Non chiamateli briganti, debutta a Bitonto la commedia diretta da Marcello Cotugno

Pubblicato da: redazione | Mer, 9 Gennaio 2019 - 21:15

Sabato 12 e domenica 13 gennaio debutta a Bitonto, al teatro comunale Tommaso Traetta, “Non chiamateli Briganti”, una commedia intensa e al tempo stesso brillante scritta ed interpretata dagli attori baresi Paolo De Vita e Mimmo Mancini. Lo spettacolo, diretto da Marcello Cotugno, è prodotto dal Comune di Bitonto con il sostegno del Teatro Pubblico Pugliese e rientra nel cartellone del Teatro Traetta. La produzione esecutiva è invece affidata a “La compagnia del Sole” di Bari.

I nomi e i volti di Paolo De Vita e Mimmo Mancini, si evidenzia in una nota, sono inevitabilmente legati a due grandi successi cinematografici ‘made in Puglià. Mancini, bitontino di 59 anni, da anni ormai residente a Roma, è “Nino Carrarmato” nel celebre “Lacapagira” di Alessandro Piva. De Vita, barese di 61 anni, è invece il “Maresciallo Capobianco” in “Che bella giornata” di Checco Zalone e Gennaro Nunziante.

In “Non chiamateli briganti”, Paolo e Mimmo sono due fratelli pugliesi, Carlo e Cosimo Capitoni: uno contadino, l’altro pastore. La storia si svolge nelle campagne tra la Puglia e la Campania tra il 1859 e il 1863. Poco prima della proclamazione dell’Unità d’Italia, dopo essere stati accusati ingiustamente di un furto di pecore dal mezzano Pasquale Volturno, i fratelli Capitoni sono costretti a darsi alla macchia. Briganti per forza e non per vocazione, si trovano così ad attraversare un repentino e doloroso cambiamento che non segna solo la loro esistenza, ma investe parallelamente l’identità e la storia del nostro paese. In una serie di eventi tragicomici, i due personaggi si trasformeranno da briganti improvvisati a garibaldini inconsapevoli, subiranno un processo per la battaglia del Volturno e verranno condannati alla fucilazione dall’esercito borbonico. Saranno fortunosamente liberati dai garibaldini durante l’assedio di Gaeta per poi perdere le rispettive tracce proprio a seguito di quella battaglia.

© RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE RISERVATA - Borderline24.com
Ti invitiamo a usare i bottoni di condivisione e a non copiare l'articolo.

Incendio nel Policlinico di Bari: evacuato...

Un incendio  è divampato nel Policlinico di Bari: le fiamme hanno...
- 29 Marzo 2024

La Pasqua entra nel vivo: a...

Si entra nel vivo dei riti di Pasqua. A Bari vecchia,...
- 29 Marzo 2024

Addio all’ex sindaco di Bari, il...

Tantissimi i messaggi di cordoglio che stanno arrivando in seguito alla...
- 29 Marzo 2024

Il Nas sequestra due tonnellate di...

 In vista della Pasqua il Comando Carabinieri per la Tutela della...
- 29 Marzo 2024