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Si consolida la partnership tra la compagnia aerea Ryanair e l’asset turistico della Regione. Questa mattina è stato ufficializzato il nuovo contratto: dal primo novembre cambieranno gli accordi per la presenza di Ryanair negli scali pugliesi perché la compagnia low cost ha stipulato una nuova intesa direttamente con Aeroporti di Puglia e la Regione non dovrà più attingere al proprio bilancio per garantire la presenza della compagnia irlandese con i 12 milioni annui come avveniva con i vecchi accordi.

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In base al nuovo contratto, il servizio che costerà di meno e garantirà più voli, viene pagato direttamente dalla società di Aeroporti di puglia che ha ottenuto da un pool di banche una apertura di credito fino a 60 milioni di euro. Entrerà in vigore alla scadenza della convenzione quinquennale da 70 milioni di euro – 12 milioni all’anno – che dal 2009 ha gravato sulle casse regionali e che è stata anche al centro di polemiche e di una inchiesta penale, poi archiviata.

Il nuovo accordo è stato presentato nella sede della Presidenza della Regione dal governatore, Michele Emiliano, con il presidente di Aeroporti di Puglia, Tiziano Onesti, e David ÒBrien, Chief Commercial Officer Ryanair. Per i prossimi cinque anni che consentirà di aumentare il numero dei voli senza la necessità di investire soldi pubblici. Fino a marzo 2020 Ryanair prevede di contribuire in Puglia al trasporto di quasi 4 milioni di clienti l’anno da e per gli aeroporti di Bari e Brindisi con complessivamente 47 rotte, 30 da Bari e 17 da Brindisi.

“Il traffico aereo nei due principali aeroporti pugliesi (Bari e Brindisi) è in crescita dell’11%, un dato superiore alla media europea 3%”, ha commentato Òbrien. “La cosa più importante è che questo nuovo accordo è fatto sulla base dell’autosufficienza economico-finanziaria che la società riesce a garantire”, ha spiegato Onesti.

“Abbiamo anche chiesto Ryanair – ha aggiunto il governatore – di esaminare seriamente la possibilità di utilizzare almeno uno degli altri due aeroporti pugliesi, quello di Foggia o quello di Taranto”, ha concluso Emiliano.


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