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Bari, corde e ceri davanti alle vetrine: la protesta dei ristoratori per le vie del centro – VIDEO

Pubblicato da: Serena Manieri | Ven, 18 Dicembre 2020 - 18:08

Una manifestazione lungo le strade che, a Bari, sono simbolo, da sempre, di shopping e movida. È così che un cartello di associazioni di respiro regionale, che raggruppano ristoratori, gestori di locali ma anche proprietari di esercizi commerciali (tra cui Movimento Impresa e Unione associazioni Ho.Re.Ca) ha voluto esprimere la propria contrarietà nei confronti della gestione, da parte del governo, della situazione di crisi del settore conseguente alla pandemia. Vestiti di nero, legati tra di loro con una corda che ricorda, tristemente, quelle utilizzate dai tanti imprenditori che, negli anni più bui della crisi economica, si sono tolti la vita, i manifestanti hanno occupato le centralissime vie del centro cittadino esponendo cartelli che chiedono alla politica di porre attenzione alla causa degli imprenditori del comparto. “Invece di litigare per come spartirvi il Recovery Fund, pensate a salvare chi sta fallendo per i vostri errori!”, recita uno di questi messaggi, appesi al petto dei referenti dell’Unione associazioni Ho.Re.Ca. E poi, ancora: “Il governo decide che noi chiudiamo…noi paghiamo e sorridiamo. Ora pagateci o falliamo”, si legge su uno degli altri cartelli. 

Un corteo scuro che, da corso Vittorio Emanuele si è spostato, poi, su via Sparano, dove alcuni ceri sono stati posizionati e accesi davanti agli ingressi chiusi delle attività commerciali, come a volerne decretare, simbolicamente, la morte. 

“Fintanto che la categoria non riceve tutele sufficienti per garantire la sopravvivenza, noi continueremo ad occupare le piazze – è il commento di Gianni Del Mastro, ristoratore barese  –  Siamo in enorme difficoltà e la cassa integrazione copre solo il 50% delle buste paga dei nostri dipendenti. Il nostro futuro è incerto e questo ci inquieta – continua, ancora Del Mastro – Ciò che ci lascia allibiti è che si sia creata una contrapposizione tra noi e l’opinione pubblica, che è stata ingannata fino ad ora perché le notizie veicolate non corrispondono al vero: non siamo noi la cause del contagio”. 

Un lungo applauso, fatto dalla categoria alla categoria, ha posto fine alla manifestazione, sui gradini della chiesa di San Di Ferdinando, da dove gli imprenditori baresi sono tornati a chiedere al governo interventi immediati e ristori per far fronte al crollo del fatturato conseguente al lockdown. “Finché non avremo risposte dalle amministrazioni locali e dal governo, non ci fermeremo. Non faremo sconti a nessuno”, ha concluso Gianni Del Mastro. 

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