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Covid a Bari, palestre e scuole di danza chiuse. La protesta: “Fateci riaprire”

Pubblicato da: redazione | Lun, 8 Febbraio 2021 - 18:30

“Non sono disperata come si pensa, sono indignata e arrabbiata per ciò che vedo”. A parlare è Azzurra Di Gioia, giovane imprenditrice barese titolare di una scuola di danza e referente del mondo della danza sportiva durante la manifestazione che si è svolta, negli scorsi giorni, in piazza Prefettura, a Bari. In quell’occasione, insieme ai rappresentanti delle associazioni culturali e sportive e alla categoria dei ristoratori della città, la donna  aveva fatto sentire la sua voce con forte energia, attaccando la politica del governo centrale ma anche le amministrazioni locali. Atteggiamento che le era costato numerose critiche e contestazioni sul web. 

“Giudicatemi, amatemi, insultatemi, ma io il leone da tastiera non lo voglio fare. La lamentela senza un’azione non ha valore – spiega la donna in un post pubblicato, successivamente, su Facebook, in cui precisa le ragioni della sua rabbia – Io, da cittadina italiana non posso guardare la mia nazione andare a rotoli e stare zitta, non riesco ad essere indifferente. Sono per una politica sana e lineare e non penso che i nostri politici ci siano dimostrando questo”. 

La donna si dice testimone, con preoccupazione, dell’incremento della povertà in città, anche a causa dell’attuale situazione emergenziale che costringe le attività allo stop: “La fila alla Caritas il mercoledì mattina aumenta, le famiglie sono in sofferenza e i ragazzi che hanno investito in attività sono disperati, gli imprenditori in fila per chiudere le loro attività – spiega – Forse sono stata poco elegante, ma la rabbia che io ho dentro la dovreste avere anche voi. Il virus esiste e dobbiamo stare attenti, ma se le attività fossero aperte si seguirebbero delle regole e dei protocolli – prosegue ancora la donna – Non bisogna chiudere le scuole, ma aumentare il numero di mezzi pubblici, non bisogna chiudere ristoranti e palestre, ma aumentare i controlli delle forze dell’ordine e chiudere solo chi non rispetta le regole”. 

Tante sono state, a seguito del post, le attestazioni di stima e di solidarietà da parte di rappresentanti della stessa categoria, ma anche di semplici cittadini, che si sono detti concordi nel far sentire la voce per la rivendicazione dei propri diritti. 

(Foto: profilo Facebook Azzurra Di Gioia)

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