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Bari, i gestori si preparano all’estate: pioggia di istanze per i tavolini, solo otto per le pedane

Pubblicato da: Serena Manieri | Ven, 14 Maggio 2021 - 10:00

A pochi giorni dall’apertura delle istanze da parte del Comune per l’utilizzo del suolo pubblico o per l’installazione delle pedane removibili, sono tanti i gestori di locali, bar e ristoranti che, a Bari, si sono attivati in vista dell’estate. Sono poco meno di un centinaio le richieste giunte all’assessorato comunale allo Sviluppo Economico relative agli spazi esterni da occupare con tavolini e sedie, mentre molte di meno sono le istanze presentate per i cosiddetti “parklet”: solo 8 le richieste in questo senso da parte dei ristoratori baresi, di cui cinque dal Municipio1, due dal Municipio2 e solo una dal Municipio3 del capoluogo.

Numeri che, come precisato dall’assessore allo Sviluppo Economico Carla Palone, potrebbero comunque crescere nelle prossime settimane, ma che restituiscono una fotografia della città in cui la maggior parte delle attività che rientrano sotto il codice Ateco 56.10.11 fruisce già dei presupposti per l’occupazione del suolo pubblico.

“I parklet rappresentano, infatti, uno strumento che l’amministrazione comunale ha messo a disposizione di tutti i ristoratori che non posseggono tale requisito – precisa Carla Palone – e scegliere di farne richiesta rappresenta una scelta imprenditoriale, sulla quale il Comune non ha interesse di esprimersi. C’è chi ritiene che questo strumento possa essere utile per la propria attività durante l’estate e chi, invece, trova che sia antieconomico, ma si tratta di valutazioni individuali”, conclude l’assessore.

In effetti, in questo senso, alcune delle polemiche scaturite dall’avvio della procedura di richiesta aveva riguardato i costi degli stessi parklet: l’installazione di una di queste pedane, infatti, comporta per il gestore del locale una spesa minima di duemila euro. Costi  esagerati secondo alcuni esercenti, in considerazione del fatto che la possibilità di sistemarle è legata comunque alla situazione emergenziale e non sarà a tempo “indeterminato”. Un costo, poi, che difficilmente è pensavbile di ammortizzare in breve tempo, se si considera che ciascuna pedana può ospitare al massimo tre tavolini.

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