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In Puglia scuole in tilt e disagi per le famiglie: a Bari mancano oltre 500 bidelli

Pubblicato da: Francesca Emilio | Mer, 21 Settembre 2022 - 15:20

A pochi giorni dall’inizio della stagione scolastica non mancano le problematiche in Puglia e più in particolare nel Barese. A denunciare la situazione i sindacati Flc Cgil, Cisl scuola e Uil Scuola Rua che da tempo avevano sottolineato la carenza di organico del personale ATA assegnato alle scuole, fattore che, ad oggi, sta compromettendo alcune realtà scolastiche in cui non è ancora partito l’orario completo.

A Bari, in particolare, ci sono scuole in cui, per via della mancanza del personale, non è stato possibile assicurare continuità nelle ore pomeridiane. Inoltre, fatta eccezione per due scuole – una a Santo Spirito, una a Poggiofranco, servizi come le mense e i trasporti prenderanno il via a partire da ottobre. Allo stato attuale, gli istituti, proprio per via della carenza del personale, si trovano in difficoltà tanto da non riuscire ad organizzarsi per offrire servizi previsti, provocando non pochi disagi anche ai genitori che già all’avvio dell’anno scolastico avevano espresso perplessità in merito.

“Da tempo – sottolineano i sindacati – denunciamo la carenza di organico del personale ATA assegnato alle scuole della Regione Puglia resa ancora più evidente in questi durissimi anni di pandemia in cui il personale ATA, al pari del personale docente e dirigente, ha mostrato serietà, impegno, dedizione e attaccamento al lavoro e alla professione, garantendo sicurezza e salute in un contesto lavorativo in cui il virus ha un elevato potenziale di contagiosità” – hanno specificato sottolineando la richiesta effettuata più volte in merito al recupero dei tagli “che furono apportati anche agli organici degli amministrativi, dei tecnici e dei collaboratori scolastici quando furono tagliati 45.000 posti nel triennio 2008-2011 (in Puglia il taglio fu di 4.000 unità) e la richiesta dell’organico aggiuntivo Covid anche per quest’anno scolastico si muove con coerenza in quella direzione negativa” – hanno aggiunto.

“Lo scorso anno scolastico in Puglia – proseguono – su 55.000 posti di organico aggiuntivo a livello nazionale, sono state assegnate risorse utili per attivare 4.088 contratti a tempo di lavoro determinato, di cui 3.146 di personale ATA e 942 docenti. Ma, purtroppo, per l’anno scolastico in corso il governo Draghi non ha inteso riconfermare le risorse necessarie alla riattivazione dell’organico aggiuntivo Covid, determinando situazioni di grave difficoltà nelle scuole pugliesi. Siamo consapevoli che il Governo non ha mai parlato di riconferma di questo organico dopo il mese di giugno 2022, ma il problema nelle scuole resta perché le scuole, senza questo organico aggiuntivo, non riescono più a portare avanti l’ordinaria amministrazione, non soltanto per la gestione degli spazi ma anche per il supporto agli alunni disabili il cui numero è salito, negli ultimi 5 anni, da 17893 a 20708, con un incremento, solo nell’ultimo anno, di 625 unità” – hanno aggiunto.

Per far fronte a quello che le sigle definiscono un “ennesimo scempio”, l’Ufficio Scolastico Regionale (USR Puglia) ha concesso in prima istanza una tranche di 740 posti in deroga ATA, (di cui 254 assistenti amministrativi, 13 assistenti tecnici, 469 collaboratori scolastici, 1 infermiere e 3 collaboratori addetti aziende agrarie) e, dopo la pressione delle sigle sindacali regionali unitarie, nelle ultime ore, ha autorizzato inoltre ulteriori 94 posti in deroga. “Pur apprezzando questo ulteriore sforzo della Direzione Scolastica regionale – aggiungono –  reputiamo tale incremento assolutamente insufficiente ad accogliere le istanze territoriali provenienti dalle scuole pugliesi, in quanto, secondo le tabelle che ci sono state consegnate dall’USR, restano inevase ancora molte richieste”.

Secondo i dati, in particolare, le carenze di organico di personale ATA lamentate dalle scuole pugliesi, al netto di quelle già autorizzate, ammontano a 2mila. “Tutto questo si verifica – proseguono – in un anno scolastico molto particolare in cui l’immensa mole di lavoro sottesa all’attuazione del PNRR e dei connessi processi di riforma, all’attivazione dell’educazione motoria nelle classi quinte della primaria, richiederanno carichi di lavoro aggiuntivi sia nelle segreterie scolastiche che nei laboratori. Le segreterie scolastiche, in particolare, sono ormai al collasso perché, ogni anno si scaricano su di esse tutte le incombenze che una volta venivano espletate da altri enti o dagli uffici scolastici territoriali (trattamenti pensionistici e di fine rapporto, graduatorie di supplenti, monitoraggi, manutenzioni ordinarie ecc.) stressando le segreterie, i Direttori dei servizi generali e Amministrativi e i dirigenti scolastici con vere e proprie molestie burocratiche” – hanno concluso annunciando di essere pronti a scendere in piazza il prossimo 30 settembre, dalle ore 16 alle ore 18.30, davanti alla prefettura di Bari. “Invitiamo alla mobilitazione il personale di tutte le comunità scolastiche insieme a famiglie e agli studenti” – hanno detto infine.

Foto repertorio

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