Condanna all’ergastolo per il 76enne di Manduria accusato di aver ucciso la convivente, 71enne, il 12 ottobre del 2021. Lo ha deciso la Corte d’assise di Taranto. L’uomo, in particolare, secondo quanto emerso, ferì a morte la donna con decine di fendenti sferrati con un taglierino colpendola al collo, al volto, al torace e agli arti, nella casa in cui vivevano.
Fu l’uomo a chiamare i carabinieri confessando l’accaduto e dicendo, inoltre, di volersi suicidare. L’uomo si procurò infatti delle ferite non gravi agli arti superiori e al collo e attese l’arrivo dei soccorsi. L’uomo, inoltre, è stato condannato dal colleggio giudicante al pagamento di una provvisionale di 140mila euro a sei familiari della vittima che si erano costituiti parte civile con l’avvocato Lorenzo Bullo.
L’uomo, inoltre, dovrà farsi carico delle spese legali e della pubblicazione della sentenza con manifesti da affiggere sia a Manduria, sia a Taranto, per la durata di 15 giorni. La sentenza di ergastolo era stata richiesta anche dal pubblico ministero, Remo Epifani, con l’imputazione di omicidio volontario “aggravato da futili motivi e dalla crudeltà”.
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