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Venditti, occhiali scuri e un grande amore

Pubblicato da: Ylenia Bisceglie | Sab, 11 Marzo 2023 - 14:00

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Ricordati di me”

Nato sotto il segno dei pesci. E come tutti i pesci un po’ stravagante, con la testa tra le nuvole ma tuttavia generoso e sempre ambizioso.

Antonello Venditti nasce proprio a marzo, precisamente l’8 marzo del ’49. Potremmo affermare che marzo si rivela essere particolarmente significativo per la canzone d’autore italiana, poiché è proprio in questo mese che nascono “i big” di questo genere: Battisti, Dalla, Pino Daniele, Tozzi e per l’appunto anche lui, il nostro amato Venditti.

Già nei primi anni ’60 Venditti è tra i giovanissimi che si esibiscono al Folkstudio, anima romana della musica jazz, ed è proprio lì che incontra De Gregori con il quale da subito stringerà un sodalizio artistico.

La città Eterna

Tra i brani del Folkstudio, ma soprattutto tra i capolavori del cantautore, occorre citare sicuramente “Roma Capoccia”, scritto dallo stesso a soli 14 anni. Un brano che fa trasparire i sentimenti di Venditti nei confronti della sua città tanto amata quanto odiata, città che racchiude in sé il vecchio e il nuovo, il sacro e il profano. I versi in dialetto romanesco, seppur inizialmente criticati dal pubblico, rendono verace e intenso il senso di ogni parola. Venditti ammette di aver scritto questa canzone in un momento particolarmente triste della sua vita, mentre guardava fuori dalla sua finestra dal quartiere Trieste e pensava che il tempo, lì si fosse fermato “Oggi me sembra che er tempo se sia fermato qui”.

Sì, perché chi è romano o anche solo chi ha avuto la fortuna di essere a Roma per qualche giorno o qualche ora, sa che alla sera, quando tutto è spento, tutto è silenzioso, quando i vetri riflettono la luce dei vicoli stretti, delle chiese, dei monumenti, quando si può passeggiare tra i colli e restare soli con sé stessi, si può godere della sua vera bellezza senza tempo.

Perché in un mondo infame, Roma sa far dimenticare il male.

Inizia così la carriera di Venditti, che vede susseguirsi un successo dopo l’altro. È del 1984 il celebre 45 giri “Ci vorrebbe un amico” ma anche “Notte prima degli esami”, entrata nell’immaginario collettivo a seguito dell’omonimo film, che mette ancora una volta in evidenza i sentimenti dei protagonisti che stanno per affrontare gli esami di maturità, ma che in generale sono attori di questa pazza vita notturna romana.

Impossibile separare Venditti dalla sua città natale, dal suo grande amore e infatti essendo tifoso della AS Roma, ha composto per essa due inni “Roma Roma” e “Grazie Roma”, quest’ultima scritta in occasione del secondo scudetto giallorosso.

Ma Venditti non è solo canzoni su Roma, è anche la romantica ballata “Ricordati di me”, che fa sperare in un amore anche quando fuori piove e tutto sembra impossibile, o ancora “Alta marea”, in realtà cover della canzone “Don’t dream it’s over” del 1986 dei Crowed House, che richiama un forte legame d’amore, di quelli che lasciano senso di dipendenza e appartenenza.

Venditti e i suoi occhiali da sole

Nell’immaginario comune, il cantautore è riconoscibile anche per un dettaglio iconico: i suoi occhiali da sole! È praticamente impossibile vederlo senza. Ma perché? Non c’è foto né cover in cui Antonello Venditti non indossi i suoi occhiali da sole a goccia. Ha rivelato essere anche da vista, ma non è questo il motivo per cui ha iniziato ad indossarli.. In un’intervista a Vanity Fair ha affermato che i suoi occhiali hanno a che fare con una ragazza incontrata negli anni ’70: “Aveva dei meravigliosi Rayban marroni… Mi raccontò che erano dello stesso modello che usavano i piloti dei bombardieri americani in Vietnam. Per fumare infilavano una sigaretta al centro della montatura perché il diametro era perfetto ed era stato studiato appositamente. Pensai: posso trasformare un simbolo di guerra per cantare la pace? Se li indosso io, forse, posso dare a questi occhiali un significato diverso. E così feci”.

Possiamo dire che oggi Venditti, non è solo uno tra i cantautori italiani più amati, ma anche uno dei più importanti cantautori della scuola romana, oltre che ormai icona della Città Eterna.

Foto: Facebook

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