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Vasco Rossi, una vita spericolata ma costellata di grandi successi

Rubrica Musica: Da oltre 40 anni è “la voce di chi non ha voce”

Pubblicato da: Ylenia Bisceglie | Ven, 30 Giugno 2023 - 15:20

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Vita spericolata”

Ci ha insegnato a non rinunciare a una vita spericolata, a raccontare i nostri pensieri alla luna, a immaginare che sia sempre domenica.

Icona della musica rock italiana e non solo, Vasco Rossi non ha bisogno di grandi presentazioni.

Sono gli anni ’80 quando per il suo stile di vita sregolato, per la prima volta, impersona lo stereotipo della rockstar. Se gli inizi della sua carriera non sono floridi, è con la partecipazione a Sanremo nel 1982 che Vasco inizia a farsi apprezzare dal grande pubblico. Si esibisce con “Vado al massimo” e l’anno successivo sale sul palco con “Vita spericolata”.

Quella vita spericolata di cui il cantautore parla, non è solo una canzone, è davvero la sua vita. Spesso esce miracolosamente illeso da incidenti automobilistici, non dorme per giorni e notte interi ed assume anfetamine. E poi l’alcol, le accuse di detenzione di stupefacenti, i guai con la giustizia, il carcere. Ma Vasco non vuole essere un modello da seguire: “Non drogatevi, non bevete. Dovete avere rispetto per voi stessi, non buttatevi via”.

Nel ’87 pubblica un album da record “C’è chi dice no”. Un disco che, in 8 brani, passa dal rock irriverente a quello più romantico e sognante; tra questi il title-track è uno sguardo sincero sul mondo, attuale 30 anni fa ma ancora oggi. È un’accusa alla frenesia, alla superficialità, al qualunquismo di chi vive in un mondo fatto di bigottismo e ipocrisia. È un incoraggiamento a dire di no a quello che non va, che non è giusto, a dire di no al dolore, alla paura, alla sottomissione.

Donne e amore nelle canzoni di Vasco

“Nessun pericolo …per te” è l’undicesimo album del cantautore, è del 1996 e contiene una delle canzoni immortali di Vasco: “Sally”. Il brano racconta di una donna, Sally, convinta di aver commesso troppi errori nella propria vita, di averla ormai sprecata. Un brano inizialmente con note tristi e pensierose, che ad un tratto si trasforma in un inno alla speranza “Forse la vita non è stata tutta persa, forse qualcosa s’è salvato, forse davvero non è stato poi tutto sbagliato “.

A Vasco piace cantare e parlare d’amore. E alla timida Albachiara e alla sofferente Sally, con “Rewind” -1998, accosta un desiderio d’amore più leggero, chiaro, senza ipocrisie. Lo scorrimento lento, la voglia di un rewind, una sorta di rito liberatorio, a cui non ci si vuole né ci si deve sottrarre. Ad oggi “Rewind” è quel pezzo durante il quale sono le stesse donne a cantare in coro “fammi godere”, e lo fanno nel modo più libero e naturale possibile.

“Non c’è un tentativo di seduzione, non c’è un tentativo di piacere o di compiacere, io non scrivo per compiacere ma per comunicare delle sensazioni. Si, canta quello: il desiderio. Ed esprime una sensazione di necessità.” – È così che lo sesso Vasco in un video parla della nascita di questo suo brano, amato soprattutto nei concerti dal vivo.

Vasco, tour da record

Sono infatti in molti ad amarlo, a seguirlo in ogni suo tour. Nella sua carriera Vasco si è esibito in più di 800 concerti, radunando nel complesso oltre 10 milioni di fan e ad oggi detiene il record mondiale di spettatori paganti in un concerto solista: 220.000 al Modena Park nel 2017.

Passano gli anni ma la sua grinta, la sua energia, le sue interpretazioni, proprio come la sua voce restano inconfondibili.

Con “Vasco Live negli Stadi”, in questo 2023, il cantautore si esibirà sui più importanti palchi di Roma, Bologna, Salerno e Palermo.

Ad ormai oltre 70 anni, resta come la sua musica, sincero, diretto, emozionante e al tempo stesso sorprendente, e i suoi fan da oltre 40 anni restano al suo fianco, concerto dopo concerto, successo dopo successo.

Raccontando il rapporto con i suoi fan, lo stesso dice “Ognuno ha il pubblico che si merita, la parola fan è riduttiva nel nostro rapporto. Con loro ho un rapporto di affinità elettive iniziato nel 1977, noi siamo quelli che vivono di illusioni perché la realtà spesso è dura. Io racconto ciò che sento direttamente, loro si ritrovano nelle mie parole perché le hanno già dentro di loro. Sono la voce di chi non ha voce.”

 

 

 

Foto: facebook

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