Portici usati come rifugio dei senzatetto con condizioni igieniche precarie e sporcizia. La denuncia è dei residenti di via Capruzzi che da mesi ormai si ritrovano a segnalare il problema, senza alcun intervento. “Vorrei segnalare – si legge in una lettera inoltrata al sindaco Vito Leccese – una situazione di grave degrado che si protrae da tempo sotto i portici della nostra via, dove alcune persone senza fissa dimora hanno trovato rifugio per la notte. La loro presenza, purtroppo, ha portato con sé una serie di problematiche che incidono profondamente sulla qualità della vita di noi residenti e sulla vivibilità dell’intera zona. In particolare, vorrei evidenziarLe quanto segue: Condizioni igieniche precarie: la sporcizia e i rifiuti abbandonati sotto i portici creano un ambiente insalubre e maleodorante, con conseguenti rischi per la salute pubblica.
Senso di insicurezza: la presenza di persone che dormono sotto i portici, soprattutto nelle ore serali e notturne, genera un diffuso senso di insicurezza tra i residenti, che temono per la propria incolumità. Decoro urbano compromesso: l’immagine di una delle vie principali della città risulta gravemente compromessa da questa situazione di degrado”.
“Sono consapevole – continua la lettera – che affrontare questo problema della marginalità sociale è una sfida complessa, che richiede interventi strutturali e politiche di ampio respiro. Tuttavia, credo che sia urgente un intervento da parte delle istituzioni per dare una risposta concreta alle esigenze di sicurezza e vivibilità dei residenti di via Capruzzi. Le scrivo con ancor più rammarico perché, quando I’ho votata come Sindaco, ho riposto in Lei grande fiducia, credendo nelle sue capacità di gestione e nel suo impegno per la città. Non voglio pentirmi di questa scelta e mi auguro che questa segnalazione venga accolta con la dovuta attenzione”.
I residenti chiedono un monitoraggio costante della zona e l’attivazione di “servizi di assistenza e supporto per le persone senza fissa dimora, nel rispetto della dignità umana e della sicurezza pubblica”.