Un pareggio che accontenta tutti o quasi. Il Bari riacciuffa la Samp e porta a casa un punto che serve poco in ottica playoff. Dopo il dominio blucerchiato nel primo tempo, sfociato nel meritato vantaggio siglato da Niang, la formazione biancorossa ha trovato il gol del pareggio in avvio di ripresa, grazie anche ai cambi operati dal tecnico Moreno Longo.
Nonostante le ventotto gare di campionato abbiano chiaramente dimostrato che questo Bari non può prescindere dalle due punte, il tecnico biancorosso continua a schierare un’unica punta, supportata da un solo trequartista. Problemi di condizione e di adattamento a parte, fa specie vedere giocatori come Falletti, Lasagna, Favilli e Gastón Pereiro accomodarsi in panchina o non essere minimamente presi in considerazione. Nella gara contro la Samp, il povero Bonfanti faceva quasi tenerezza nella sua solitudine inconcludente nella metà campo blucerchiata. Eppure, è bastato l’inserimento di Lasagna ad inizio secondo tempo per dare una scossa emotiva e tattica alla squadra.
Ma per l’allenatore biancorosso c’è da fare i conti anche con un altro problema di non facile soluzione: con Vicari ai box e Simic nuovamente infortunato a causa di un recupero forzato, la difesa del Bari presenta vistose quanto preoccupanti lacune. Nel finale di gara contro la Samp, la linea difensiva era composta da Pucino, Mantovani e Tripaldelli, vale a dire due terzini adattati a braccetti difensivi. Superfluo sottolineare l’evidente errore del club biancorosso nel non reperire un altro difensore nel calciomercato invernale, soprattutto alla luce della partenza di Matino.
Con il pareggio ottenuto contro la formazione di Semplici, il Bari è scivolato al nono posto, raggiunto dal Palermo. Sicuramente la squadra di Longo ha dimostrato di poter ambire ai playoff, ma la sensazione che il torneo stia scivolando lentamente verso l’anonimato è molto forte tra i tifosi. Una squadra che vuole mettersi al sicuro il prima possibile per evitare brutte sorprese come lo scorso anno, ma che non ha grandi velleità o ambizioni concrete di promozione. Concetti anche condivisibili dopo il dramma del campionato 2023/24, ma difficili da accettare per una tifoseria abituata a essere protagonista nel campionato cadetto. Tuttavia, il navigare a vista dei De Laurentiis sino al 2028 (termine ultimo per la multiproprietà in Italia) non può che generare stagioni di questo tipo.
A tal proposito, l’ex sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha indetto un incontro pubblico per confrontarsi con i tifosi biancorossi sull’assegnazione del titolo sportivo ai De Laurentiis nel 2018: “Da qualche tempo, sotto ogni post che scrivo, qualunque sia l’argomento, c’è sempre qualcuno che mi attacca per la scelta di aver assegnato, nel 2018, il titolo sportivo del Bari Calcio alla famiglia De Laurentiis. Ebbene, visto che non riesco a rispondere a tutti (né sarebbe corretto farlo sotto post che affrontano temi che nulla hanno a che vedere con il calcio), ho pensato di darvi appuntamento in un incontro pubblico, una sorta di faccia a faccia. Guardandomi negli occhi, sarete liberi di dire quello che pensate, di farmi una domanda, di mettermi in difficoltà, di soddisfare tutte le curiosità legate alle mie scelte, a quelle della commissione e al mio ruolo in quel momento storico del calcio barese. Ci vediamo giovedì 6 marzo, alle 18:30, all’Anche Cinema di Bari. Per prenotare il proprio intervento (da un minuto) basterà registrarsi all’ingresso del cinema. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. P.S. So che, soprattutto in questo momento, ci sono temi molto più importanti nell’agenda di un politico, ma questa questione si trascina da troppo tempo. Ferma restando la mia responsabilità nella scelta, si sta portando dietro incomprensioni, rancori e sospetti che mi feriscono. Credo che un confronto ‘a tutto campo’, a viso aperto, sia più che mai necessario”.
Un incontro necessario, ma forse tardivo. Nessuno ha mai messo in dubbio la buona fede di Decaro, così come la quasi totalità della tifoseria gradì la scelta di consegnare il Bari nelle mani dei De Laurentiis, nonostante la spada di Damocle della multiproprietà. Tuttavia, va ricordato che, oltre alla Filmauro, c’erano molti altri imprenditori interessati al club biancorosso: da Lotito a Preziosi, fino a Luigi Blasi. Senza dimenticare gli attuali proprietari del Como, i fratelli Hartono, tra gli uomini d’affari più facoltosi dell’intero panorama calcistico europeo. In quel caso, l’ex sindaco peccò di leggerezza: nonostante la scarsa documentazione presentata dai ricchi imprenditori indonesiani (fotocopie di una brochure pubblicitaria di una sigaretta elettronica e di un canale sportivo), sarebbe bastato davvero poco per risalire ai due fratelli, industriali del tabacco. E chissà, magari ora i tifosi del Bari avrebbero potuto ammirare le giocate di Nico Paz o applaudire le scelte tattiche di Cesc Fàbregas…