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In Italia i pazienti oncologici vivono più che in Europa

Tra i primi 5 al mondo in ricerca

Pubblicato da: redazione | Ven, 28 Marzo 2025 - 17:12
Foto Freepik

In dieci anni (2011-2021), in Italia i decessi per cancro sono diminuiti del 15%, percentuale migliore rispetto all’Unione Europea, in cui il calo si è fermato al 12%. Anche negli Stati Uniti la mortalità complessiva per tumori è diminuita del 34% dal 1991 al 2022, con circa 4,5 milioni di decessi evitati, mentre sono oltre 268mila nella nostra Nazione fra il 2007 e il 2019. Inoltre, se gli Stati Uniti sono al vertice della ricerca mondiale contro il cancro, il nostro Paese si colloca nella ‘top five’ della classifica degli studi oncologici. Ma l’Italia deve definire nuovi modelli, velocizzando i tempi di avvio dei trial ed eliminando gli ostacoli burocratici, per non restare indietro e tenere il passo. L’appello viene dalla terza edizione del Clinical Research Course, il corso, che si apre oggi a Roma, organizzato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) in collaborazione con l’American Society of Clinical Oncology (Asco).

L’obiettivo del corso, spiega il presidente Aiom Franco Perrone, “è fornire a giovani ricercatori provenienti da tutto il mondo gli strumenti per comprendere la metodologia delle sperimentazioni cliniche, implementare idee di ricerca e imparare a valutare la letteratura scientifica. Aiom supporta, oltre che l’iscrizione al corso di tutti i partecipanti selezionati, anche le spese di viaggio per alcuni colleghi provenienti dall’estero, in particolare da Nazioni a reddito medio-basso”. Tra i temi affrontati, quello delle sperimentazioni cliniche che negli ulti anni, rileva Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom, “hanno effettuato una vera e propria migrazione verso Paesi a più alta attrattività, che sono riusciti ad investire sempre di più in ricerca e sviluppo. Al contrario, sono molte le situazioni cliniche per le quali la partecipazione ad una sperimentazione è considerata la miglior opzione terapeutica”.

Quanto ai numero del cancro in Italia, “nella pratica clinica – osserva il presidente di Fondazione Aiom Saverio Cinieri – osserviamo sempre più casi di cancro nei giovani. I dati devono essere ancora definiti, ma la tendenza è chiara anche in Italia. Le cause vanno ricercate in fattori di rischio che sono purtroppo molto comuni: sedentarietà, dieta scorretta, sovrappeso, obesità, fumo e consumo di alcol. Altre ragioni restano da capire. Per esempio, sono in corso ricerche su alcuni fattori inquinanti, anche ambientali, e sugli additivi alimentari”. Resta sempre valido, conclude, “l’appello a seguire stili di vita sani, che consentono di prevenire il 40% dei casi di tumore”.

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