“Basta aggiungere delle transenne parallele al muro di via De Amicis 2 e 4 sul marciapiede, così da consentire ai residenti ma in generale a chi transita su corso Benedetto Croce di raggiungere in sicurezza viale della Repubblica. E’ sufficiente “liberare” un metro di marciapiede. Così siamo ingabbiati e sta diventando un incubo”. Monta la protesta tra chi abita a ridosso del cantiere dove il 5 marzo scorso è crollato un palazzo ad angolo tra via De Amicis e via Pinto. Le macerie sono ancora lì (risale a ieri l’aggiudicazione dei lavori in danno da parte del Comune) ma quella transenna che impedisce il transito sul marciapiede e anche l’accesso alle abitazioni (che da oltre un mese avviene alle spalle dell’edificio), sta creando non pochi disagi.
“Non è solo un problema di accesso – spiegano alcuni residenti – ma proprio di vivibilità. E’ passato un mese e viviamo ancora in queste condizioni e chissà quanto dovrà passare ancora. C’è l’obbligo delle mascherine, di non affacciarsi alle finestre, hanno tolto tutti i bidoni e siamo costretti a portare l’immondizia in altre postazioni, ma sono insufficienti e ogni giorno ci sono delle discariche a cielo aperto”. Al momento ci sono 12 cassonetti in meno perché sono stati rimossi: non sono stati ricollocati e questo sta comportando disagi per chi abita in zona dal punto di vista proprio igienico sanitario. Da qui la richiesta di individuare una nuova zona, anche arretrando le transenne lato corso Benedetto Croce, in modo da ripristinare le isole ecologiche, evitando che vengano “intasate” quelle vicine, creando situazioni di degrado e sporcizia.
Senza considerare anche i problemi legati alla viabilità. Se si parcheggia ad esempio in corso Benedetto Croce o nella vicina via Laterza, per raggiungere viale della Repubblica e andare verso il centro bisogna percorrere in auto ben otto isolati tra corso Benedetto Croce, via Monfalcone, via Buccari, via Bottalico e via Volta.
Inoltre dal 27 marzo sempre nell’area del cantiere sono in corso degli interventi dell’Enel, proprio a pochi metri dalla zona del crollo. “Quindi non c’è un problema di sequestro dell’area – concludono i residenti – questa operazione sulle transenne potrebbe quindi essere attuata”.