Contro la violenza sulle donne a Bari arriva “Mobile Angel”. È stato presentato ieri, nella sede della Procura della Repubblica di Bari, il progetto che prevede l’uso di un dispositivo elettronico pensato per rafforzare le iniziative nazionali di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Il progetto, finanziato dalla Regione Puglia con 100mila euro, si inserisce in una strategia più ampia di contrasto agli abusi, coinvolgendo partner istituzionali e realtà già impegnate sul tema, come il Soroptimist International Italia e i CAV.
Il “Mobile Angel” consiste in uno smartwatch con geolocalizzatore, connesso al cellulare della potenziale vittima: in caso di pericolo, il dispositivo invia un alert alla centrale operativa dei Carabinieri, permettendo di localizzare la donna e far intervenire la pattuglia più vicina. L’attivazione può avvenire sia manualmente, su iniziativa della vittima, sia automaticamente in caso di bruschi movimenti, come strattonamenti.
L’iniziativa, già sperimentata in altre città, si è dimostrata efficace nel prevenire aggressioni grazie alla rapidità dell’intervento delle forze dell’ordine, e oggi è stata accolta come un passo ulteriore per aumentare la percezione di sicurezza e la protezione delle donne a rischio di violenze e maltrattamenti.
“Non è un oggetto di prevenzione del reato, pero’ serve per ridurre i danni e permettere un intervento immediato. Per contrastare la violenza di genere”. Così Roberto Rossi, procuratore capo di Bari. “La denuncia – ha proseguito – deve essere l’inizio di un cammino. Perché la repressione penale è utile, ma non è la soluzione”. “Il progetto consente di anticipare la soglia di protezione della donna che decide di denunciare violenze e soprusi. Permette alle vittime di avere un ulteriore alleato che fa sentire la presenza dello Stato”, ha aggiunto il comandante provinciale dei carabinieri, Gianluca Trombetti. “Sappiamo quanto è difficile rompere la barriera per arrivare alla denuncia, dobbiamo abbattere tale barriera per andare avanti”, conclude.