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Bari, riaprono l’ex Caserma Magrone e l’Ospedale Bonomo per usi temporanei

Due spazi storici pronti a tornare vivi con iniziative culturali e sociali

Pubblicato da: redazione | Gio, 11 Settembre 2025 - 15:18
Caserma Magrone_2

Tra le luci e il fascino del foyer del Teatro Petruzzelli, Bari ha mostrato questa mattina un assaggio di futuro per due suoi spazi storici rimasti chiusi troppo a lungo: l’ex Caserma Magrone e una porzione dell’ex Ospedale Militare Bonomo. Comune e Agenzia del Demanio hanno presentato il progetto Temporary Use, accompagnato da un bando pubblico aperto fino al 29 settembre, che offre a cittadini, associazioni e operatori culturali l’opportunità di far rivivere questi luoghi, trasformandoli temporaneamente in laboratori di creatività e aggregazione.

Il sindaco Vito Leccese e Antonio Ottavio Ficchì, direttore per Puglia e Basilicata dell’Agenzia del Demanio, hanno sottolineato come l’iniziativa rappresenti un’occasione unica: recuperare edifici di pregio immersi in una vegetazione storica, restituendoli alla città in attesa di una riqualificazione complessiva. «È un’opportunità per trasformare spazi chiusi da decenni in contenitori culturali temporanei, aprendo le porte a nuove idee e pratiche di socialità», ha spiegato Leccese.

Il modello di “Temporary Use” permette di affidare temporaneamente spazi pubblici inutilizzati a operatori economici e associazioni, generando impatto sociale e culturale, riducendo i costi di gestione e rafforzando il senso di appartenenza al territorio. L’iniziativa consente anche di sperimentare nuovi modelli di gestione condivisa, vicini ai bisogni della comunità e alla vocazione degli edifici stessi.

La mattinata si è conclusa con una tavola rotonda sul ruolo delle comunità nei processi di rigenerazione urbana, con la partecipazione di Giovanna Iacovone, vicesindaca e assessora alla Rigenerazione urbana e sociale, Loredana Ficarelli del Politecnico di Bari e Luigi Di Cristo dell’Agenzia del Demanio. «Vogliamo far conoscere luoghi che per troppo tempo sono rimasti chiusi, liberare energie positive e creare spazi aperti a tutti», ha spiegato Iacovone, evidenziando come il progetto si inserisca in una strategia più ampia di rigenerazione urbana.

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