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Narciso: “Questo Bari ha coraggio, ma prima pensi a salvarsi”

Il 'doppio ex' ha raccontato le sue avventure nel Bari e nel Modena e misurato le ambizioni dei galletti

Pubblicato da: Nicola Lucarelli | Ven, 12 Settembre 2025 - 15:03
foto narciso

Il Bari ha iniziato il campionato con una sconfitta contro il Venezia e un pari interno contro il Monza. Nonostante le due buone prestazioni, i galletti hanno racimolato solo un punto. Sabato prossimo i biancorossi saranno di scena al “Braglia” di Modena contro i canarini allenati da mister Sottil.
Per trattare i vari temi di questa gara e per fare un piacevole tuffo nel passato biancorosso, abbiamo interpellato un doppio ex di Bari e Modena, vale a dire Antonio Narciso, che si è concesso a un’intervista in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com.

Cosa fa attualmente e a cosa si dedica dopo il ritiro dal calcio professionistico?

“Ho avuto la possibilità di iniziare subito ad allenare a Modena come allenatore dei portieri. Ho fatto subito il primo anno in Serie B, poi l’anno dopo ho allenato l’Under 17 sempre a Modena. Quest’anno sono a Cesena, in Primavera 1”.

Guardando alla sua carriera, come la valuta complessivamente e quali sono i momenti di cui va più fiero?

“Sono stati tanti i momenti importanti a cominciare dall’esordio in serie A con il Bari, anche se avrei voluto farlo in un altro momento, perché non era un periodo bellissimo per me: era appena venuto a mancare mio padre. Poi ci sono stati i momenti a Modena in Serie B e all’Albinoleffe. Dopo uno stop di 8 mesi, ho avuto modo di fare altri 10 anni da professionista: da 32 anni sono arrivato fino a 42 anni e mezzo. Se non mi avessero fermato avrei continuato ancora. Ripeto, ho tanti bei ricordi della mia carriera e sono contento di quello che ho fatto. Col senno di poi forse avrei fatto soltanto una scelta diversa…”

Quale?
“Quando sono andato via da Martina Franca mi aveva chiamato l’Udinese. Però lì l’Udinese era in Serie A e sinceramente di ritornare a fare il terzo portiere non ne avevo voglia. Era l’anno della Champions League con Zaccheroni”.

Com’è stata la sua esperienza al Modena e quali ricordi conserva?
“L’esperienza da giocatore mi ha lasciato tanti bei ricordi, perché ho fatto due cicli. Il primo ciclo è durato 4 anni, dal 2005 al 2008: i primi tre anni sono durati poco perché poi sono andato all’Albinoleffe per giocare in B. Sono tornato a Modena e mi sono ripreso il posto da titolare. Nel secondo ciclo, il ricordo più bello è stato sicuramente la vittoria del campionato di serie C”.

E il periodo trascorso al Bari cosa Le ha lasciato, dentro e fuori dal campo?
“Fuori dal campo sicuramente tanti amici e tanto affetto: ci sono ancora persone che sento. Lì ho fatto anche la Primavera, abbiamo vinto Coppa Italia e Scudetto: Bari è stato l’inizio della mia carriera. Io sono legatissimo a quella città. Poi è arrivata la Serie A, anche se in un momento molto delicato della mia vita, perché era appena venuto a mancare mio padre. Però Bari per me è casa, come lo è Modena. Ogni volta che ho giocato contro il Bari per me è stato sempre un derby, quindi ho solo bei ricordi”.

Secondo lei, chi è stato il miglior portiere della storia biancorossa e perché?
“Franco Mancini. Perché con lui sono cresciuto: in prima squadra mi prendeva da parte e mi diceva “dai, andiamo ad allenarci”, perché preferiva allenarsi a parte con me. Franco vedeva cose che gli altri non vedevano. Per me è stato un punto di riferimento, un padre putativo. Ancora adesso, a parlarne, mi emoziono. Ha fatto una grande carriera, nonostante la sua struttura fisica non fosse enorme: arrivare in Serie A vuol dire che aveva una marcia in più. Ma ho avuto un bel rapporto anche con Gillet e Attilio Gregori, grande portiere e grande persona.”

Cosa pensa di Michele Cerofolini, l’attuale portiere del Bari?
“È un portiere che a Frosinone si è ritagliato uno spazio importante con Paolo Bianco. È reattivo, difende bene la porta e non mi dispiace neanche come gestisce la partita. Sicuramente ha fame e voglia di crescere. Non posso dire che sia già un top, ma può migliorare e affermarsi nella categoria”.

Qual è il suo giudizio sulle prime due giornate di Serie B e quali squadre vede come principali candidate alla promozione?
“Sicuramente il Palermo, perché ha fatto una squadra fortissima e può dire la sua. Anche il Modena ha fatto una grande squadra, quindi lotterà per le zone alte. Poi ci sono altre realtà già collaudate per la categoria come Monza e Venezia”.


Che idea si è fatto delle prime due gare del Bari contro Venezia e Monza? Dove la squadra ha fatto bene e dove può migliorare?

“Ho visto che ha fatto due buone prestazioni. Contro il Monza meritava i tre punti. Caserta è stato bravo a inculcare subito la sua mentalità. Nonostante il Bari non abbia un organico fortissimo come altre squadre, può dire la sua. Non è una squadra costruita per vincere, ma ha coraggio e gioca bene”.

Quale pensa possa essere l’obiettivo stagionale dei biancorossi?
“Salvarsi il prima possibile. La Serie B è un campionato particolare, vive di momenti: ci sono squadre che partono forte e altre che emergono alla distanza. Ma per me il Bari non avrà problemi a raggiungere la salvezza”.

Sabato Modena e Bari si incontreranno al “Braglia”: che tipo di partita si aspetta e quali saranno le chiavi tattiche del match?
“Sarà una partita difficile per entrambe. Il Modena ha un organico importante e dei cambi di qualità, questo potrebbe essere un vantaggio. Ma il Bari non verrà certo a farsi schiacciare. Sarà una partita combattuta”.

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