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Sanità, l’allarme del sindacato: “Mille operatori presto a casa: un concorso o si blocca il sistema”

Pubblicato da: redazione | Gio, 11 Ottobre 2018 - 18:30
visite mediche

Mille operatori a casa entro dicembre. E un possibile blocco del sistema sanitario. A meno, ovviamente, di un concorso per i lavoratori a tempo determinato, da avviare entro dicembre. E’ questo l’allarme lanciato da Giuseppe Vatinno, segretario generale della Uil Fpl Puglia. “La Regione Puglia avvii quanto prima l’iter concorsuale per quei lavoratori precari della Sanità che nei prossimi mesi vedranno scadere il proprio contratto. Il territorio, che già deve fare i conti con un pesante deficit in termini di organico sanitario, non può permettersi ulteriori emorragie lavorative, che rischierebbero di creare un vero e proprio blocco dell’attività sanitaria” scrive Vatinno.

“Tra ottobre e dicembre – aggiunge il segretario della Uil Fpl Puglia – più di mille lavoratori a tempo determinato, tra infermieri, personale Oss e tecnico-sanitario, che non sono entrati nella stabilizzazione per mancanza dei requisiti richiesti, potrebbero tornare a casa: sarebbe una beffa incredibile disperdere tante competenze acquisite e formate, nonché un danno enorme, sia a livello qualitativo che quantitativo, per il sistema sanitario regionale, che già alle condizioni attuali fa fatica a rispondere in maniera adeguata alle reali esigenze della cittadinanza. Basti pensare – prosegue Vatinno – che rispetto all’Emilia Romagna, che ha una popolazione numericamente pari a quella della Puglia, contiamo con circa 5000 addetti in meno: una differenza spropositata che va colmata con ogni mezzo a disposizione, prima che l’assistenza sanitaria vada in crisi”.

“Riteniamo – conclude il segretario regionale della Uip Fpl – che la questione non possa più essere prorogata con misure tampone, ma che vadano ricercate quanto prima soluzioni concrete non solo a tutela di chi, quotidianamente, garantisce un servizio essenziale per le comunità del territorio regionale, ma della regolarità e della qualità stesse del sistema sanitario pugliese”.

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