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L’incubo è dietro l’angolo: Bari non può perdere ancora

Torna la rubrica 'Il punto biancorosso". Focus sul momento del Bari in vista del rush finale

Pubblicato da: Nicola Lucarelli | Lun, 11 Marzo 2024 - 16:56
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Tre sconfitte nelle ultime quattro gare. Quattro débâcle consecutive in trasferta. Due gol realizzati negli ultimi 4 incontri di campionato. Zona playout distante solo 4 punti (potrebbero diventare 3 in caso di successo dell’Ascoli nel ‘monday night’ di questa sera contro la Samp). Sono questi i numeri impietosi e preoccupanti che certificano la crisi nera del Bari. C’è da dire che la classifica resta comunque corta e che la zona playoff dista soltanto 3 punti, ma i segnali che sono emersi nelle ultime gare, destano parecchie preoccupazioni: la squadra segna col contagocce (terzo peggior attacco del torneo) e continua ad essere discontinua anche durante la stessa partita. Così come a Catanzaro, anche a Venezia, gli uomini di Iachini hanno mostrato poca reattività e personalità dopo il vantaggio fulmineo dei padroni di casa, rischiando di subire un’imbarcata da parte della squadra di Vanoli. Spesso ci siamo soffermati sui limiti tecnici e caratteriali di una squadra costruita male e in economia. Come più volte ribadito, la proprietà ha messo poche risorse a disposizione del Ds Polito che, contrariamente a quanto accaduto nelle stagioni precedenti, è riuscito a spenderle anche male in una graduale, quanto impietosa, escalation di errori.

Ma questo non è ancora il momento dei processi: c’è da salvare una categoria perchè, una retrocessione in serie C, rappresenterebbe un colpo durissimo per tutto l’ambiente biancorosso. Ritornare a calcare quei terreni di gioco, rappresenterebbe l’ennesima “mazzata” per la tifoseria barese. Non è questo il momento di contestare e abbandonare la squadra al proprio destino perchè in C andrebbe la piazza di Bari, non i vari Puscas e compagnia bella che, a fine torneo, faranno ritorno nei loro club d’appartenenza. Occorre rimanere compatti e sostenere questa squadra, nonostante i suoi limiti, nella speranza che mister Iachini riesca a realizzare quello che nessun allenatore precedente è riuscito a fare, vale a dire capire su quali uomini poter contare e quale modulo prediligere. A tal proposito, il 3-4-1-2, non sembra proprio il miglior “vestito” per questa squadra. In questo momento occorrerebbe semplificare le cose e sfruttare al massimo le poche potenzialità di questo organico. Purtroppo, il Bari non potrà nemmeno contare su un calendario benevolo. Nelle prossime gare, i galletti dovranno vedersela con squadre d’alta classifica come Cremonese, Como, Pisa, Parma e Brescia. Senza dimenticarci delle squadre impegnate nella lotta per la salvezza che appaiono tutt’altro che rassegnate. Per rispedire indietro l’incubo serie C, occorrerà essere tutti uniti e compatti. Se da un lato la tifoseria deve restare accanto alla squadra e mettersi momentaneamente alle spalle delusioni e dissapori, dall’altra sarebbe auspicabile ed opportuno che, anche la società, lanci dei segnali di ‘presenza’. Non è ammissibile che, con una squadra ad un passo dal baratro, il presidente e il direttore sportivo siano solo spettatori in un silenzio assordante ed indisponente.

Foto Ssc Bari

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