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Con Sinner è boom del tennis. Ma per tre ragazzi baresi era già “vita”

"Passione, dedizione e sacrificio": tre giovani agonisti baresi raccontano il tennis

Pubblicato da: Adalisa Mei | Sab, 16 Marzo 2024 - 18:30

“Vita, passione, dedizione e sacrificio”. Parlare di tennis con tre ragazzi baresi, che stringono nelle mani la loro racchetta ogni giorno, emoziona. Emozionano i vocaboli che, con cura, scelgono per descrivere le sensazioni che vivono mentre fanno ciò che amano: colpire la palla. Le loro parole  custodiscono i sani valori in cui credono: quelli del rispetto, della sana competizione e, più di ogni altro, del sacrificio. Il tennis insegna a competere in maniera corretta, accettando anche le sconfitte. Aiuta a gestire e a risolvere gli errori. E’ uno sport che stimola a non lasciarsi andare alla tensione e spinge a non arrendersi mai. Nel tennis la competizione è vissuta in una maniera sana.  Si rispetta il proprio avversario, consapevoli che dall’altro lato del campo si trova qualcuno che fa altrettanto.

Per la tensione mentale che comporta, questo sport costringe alla convivenza con la pressione e con l’esercizio del proprio autocontrollo. Non per niente Alessandro Panatta, considerato uno dei migliori tennisti italiani di sempre, dichiarò che “Il tennis lo ha inventato il diavolo”. Proprio per l’importanza dell’aspetto mentale dello sportivo per lottare e poi magari per vincere.

I giovani atleti baresi Alessandro, Daria e Francesca hanno tra i 14 e i 16 anni e frequentano, da quando hanno circa 4-5 anni, le migliori scuole tennis di Bari e della Bat. Sono agonisti e trascorrono quasi metà delle loro giornate sui campi di terra rossa a colpire la palla e a rinforzarsi atleticamente. Lo fanno senza lamentarsi. Anzi raccontano di sentirsi “orgogliosi e dei privilegiati”. E così Alessandro chiarisce: “Il tennis è vita, passione, dedizione e amicizia”.  Per Daria è uno sport che “ha migliorato la sua vita”,  perché solo cosi dice di riuscire a formarsi “come persona e a sentirsi più matura”. “Il tennis è una parte fondamentale di me  – racconta, invece, Francesca. Mi ha insegnato a essere matura e autonoma”. Tra l’altro, spiega ancora, “sul campo nascono importanti amicizie e per questo ne sono grata”. Tutti e tre gli sportivi sono convinti che si tratti di un allenamento che non solo forma “ma dà tanto. Regala esperienze”. Il tennis chiariscono: “ti insegna a vivere e a fare sacrifici”.

Per tutte le emozioni che accolgono nel corso dei loro allenamenti e tornei, Alessandro, Daria e Francesca consiglierebbero “sicuramente” ad un amico ad avvicinarsi a questo sport, perché ad esempio, chiarisce Alessandro, il tennis “ti porta ogni giorno a dare il meglio di te, per migliorare non solo sul campo, ma anche nella vita”. Anche Daria e Francesca lo consiglierebbero ” sia a livello agonistico che per divertirsi semplicemente con gli amici”.

Tanti ragazzi baresi ogni anno si avvicinano a questo sport. Sicuramente l’effetto Jannik Sinner si è  fatto sentire anche a Bari. Era il 27 novembre del 2023 quando il 22enne di San Candido (Bolzano) alzava al cielo la coppa Davis con i compagni azzurri. A due mesi di distanza, Sinner è poi tornato a far esplodere di orgoglio i cuori degli italiani vincendo anche gli Australian Open contro il russo Daniil Medvedev. Da lì è stato un vero boom del tennis in città, come nel resto di Italia. Tutti da allora hanno parlato di tennis. E lo confermano anche i tre agonisti baresi: “Sicuramente – dice Alessandro – dopo la vittoria di Sinner molte persone hanno rivalutato questo sport, soprattutto i giovani”. Proprio perché specifica Daria, Sinner “ha trasmesso tante emozioni e tanta passione”. Per Francesca il tennista ha reso questo sport “più famoso, riuscendo ad appassionare tanta gente”.

 

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