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Antimicrobico-resistenza in Africa Sub-Sahariana: l’Università di Bari guida studio internazionale

Dall’analisi di oltre vent’anni emerge un quadro estremamente preoccupante

Pubblicato da: redazione | Gio, 4 Dicembre 2025 - 12:07
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L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro ha coordinato un importante studio internazionale sulla resistenza agli antibiotici in Africa sub-sahariana, pubblicato su Communications Medicine, rivista del gruppo Nature, tra le più autorevoli al mondo.
La ricerca, intitolata “Third-generation Cephalosporin Resistance in Sub-Saharan Africa: a Systematic Review and Meta-Analysis”, è guidata da UniBA e firmata come primo autore da Giacomo Guido, dottorando di UNIBA.

Dall’analisi di oltre vent’anni emerge un quadro estremamente preoccupante: in Africa sub-sahariana si osserva un aumento costante e marcato della resistenza alle cefalosporine di terza generazione, una delle classi di antibiotici più utilizzate in questi contesti per la loro sicurezza, ampia disponibilità e facilità di impiego clinico. La resistenza riguarda in particolare batteri come Klebsiella pneumoniae, Enterobacter ed Escherichia coli, patogeni responsabili di infezioni gravi quali sepsi, polmoniti, complicanze chirurgiche e infezioni neonatali.

La perdita di efficacia delle cefalosporine compromette in modo diretto la capacità dei sistemi sanitari africani di gestire alcune delle condizioni infettive più pericolose e diffuse. In Paesi in cui l’accesso a terapie alternative è spesso limitato, questo fenomeno rappresenta una minaccia concreta per la sopravvivenza di milioni di persone e rischia di aggravare ulteriormente la mortalità per infezioni resistenti, già oggi tra le più alte al mondo. Lo studio pubblicato su Communications Medicine mostra inoltre come l’aumento delle resistenze si sia intensificato nell’ultimo decennio, con picchi particolarmente elevati in Africa orientale e occidentale, suggerendo l’urgenza di interventi coordinati e investimenti in sorveglianza, stewardship antibiotica e formazione clinica.

Il lavoro nasce da un’ampia collaborazione scientifica che coinvolge partner africani e internazionali, tra cui l’Universidade Católica de Moçambique, l’Università Semmelweis in Ungheria, l’Università di Oslo e la University of New Mexico negli Stati Uniti. A coordinare il gruppo è il Prof. Francesco Di Gennaro, ultimo autore dello studio, insieme alla Prof.ssa Annalisa Saracino, Delegata dell’Ateneo per le attività di Sviluppo e Cooperazione Internazionale con i Paesi dell’Africa. Questa rete di ricerca testimonia la vocazione crescente di UNIBA alla cooperazione scientifica globale e alla costruzione di partenariati duraturi con istituzioni africane ed europee.

La partecipazione di UniBA come istituzione capofila conferma il ruolo dell’Ateneo nel promuovere ricerca d’eccellenza e cooperazione internazionale su temi di rilevanza globale. Attraverso questo progetto, l’Università ribadisce il proprio impegno nel contrasto all’AMR e nel sostegno ai Paesi africani nella costruzione di sistemi sanitari più resilienti, capaci di affrontare una delle sfide più critiche della salute pubblica contemporanea.

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