BARI – Un’azienda florida del Sud, della Puglia virtuosa e con uno stabile export negli Usa, viene dichiarata fallita nel 2011: adesso lo stabilimento nella zona industriale di Bari è una landa desolata, dove il degrado la fa da padrone, con vandali e ladri che hanno saccheggiato tutto, rubando anche cavi elettrici e infissi.
La storia industriale e giudiziaria del crack di una importante azienda del capoluogo pugliese, è al centro del libro (con oltre settanta pagine di documenti) “Sulla mia pelle. Il caso Divania-Unicredit” (pp.208, euro 17, Imprimatur), scritto a quattro mani dal giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno Giovanni Longo, con Saverio Parisi, fondatore del salottificio: la causa della rovina di Divania per gli inquirenti – è in corso un procedimento davanti al Tribunale di Bari – sarebbe da ricercare tra gli algoritmi della finanza e nei prodotti derivati che avrebbero dovuto mettere al riparo la società dai rischi di cambio e invece ne avrebbero determinato la fine, esponendola a perdite milionarie. Per il fallimento, a vario titolo, sono imputati dei reati di bancarotta fraudolenta ed estorsione aggravata funzionari, dirigenti e vertici di Unicredit all’epoca dei fatti.
Divania-Unicredit, la storia di un fallimento
Pubblicato da: Michele De Feudis | Sab, 25 Marzo 2023 - 10:12
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