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Tutti in fila per portare cibo e vestiti ai migranti sbarcati a Bari: 200 donazioni in 24 ore e uffici comunali trasformati in depositi

Pubblicato da: Daniele Leuzzi | Lun, 22 Maggio 2017 - 16:00

I cittadini baresi hanno accolto l’appello comunale per raccogliere cibo e vestiti da destinare ai 248 migranti africani salvati nel canale di Sicilia e ospitati momentaneamente nelle strutture allestite dalla Croce Rossa nel molo 31 del porto di Bari. Oltre 200 le donazioni fatte in 24 ore, una gara di solidarietà che a molti ha ricordato i giorni dello sbarco della Vlora.

“La città di Bari, la rete del volontariato laico e cattolico, insieme ai volontari del pronto intervento sociale e ai dipendenti del Comune hanno risposto in maniera immediata, generosa e competente alla richiesta di beni di prima necessità”, spiega Francesca Bottalico, assessore al Welfare.

Soddisfatta la richiesta di beneficenza nel giro di 24 ore, alcuni uffici dell’assessorato Welfare sono stati adibiti come magazzini: i dipendenti comunali hanno suddiviso decine e decine di bustoni. Nella prima fase la raccolta si è limitata ai generi alimentari a lunga conservazione e alle scarpe estive. Il centro resterà aperto anche domani, dalle 9 alle 14 e dalle 15 alle 18.

La macchina organizzativa ha visto coinvolte varie realtà del territorio: l’associazione In.Con.Tra per il supporto logistico e per la distribuzione di indumenti e pasti caldi insieme a Ladisa Ristorazione, la Caritas e le parrocchie cittadine per la gestione dei beni di prima necessità, l’associazione Equanima per la fornitura di abiti e Seconda Mamma per le attività di supporto nelle fasi di accoglienza e raccolta dei beni, il P.I.S. – Pronto intervento sociale per l’accompagnamento e il sostegno ai soggetti più vulnerabili, l’associazione Help e la Casa delle culture con i suoi mediatori, l’ufficio Migrazione, i volontari della Croce rossa, gli Avvocati di strada, della Casa delle bambine e dei bambini, dell’Arci. Un valido sostegno è arrivato anche dall’AQP per la distribuzione dell’acqua. Fondamentale, infine, il supporto dei presidi socio-sanitari della ASL, che con la Capitaneria di porto ha gestito la situazione insieme a Questura e Prefettura.

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