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Lo Stato mette in vendita in Puglia 1.629 ettari di terreni agricoli a prezzo agevolato

Pubblicato da: redazione | Mer, 6 Dicembre 2017 - 19:30
Preparazione Terreno Carrubi A Santanna

Sono 1629 gli ettari di terreno di proprietà di Ismea, l’istituto dei servizi per il mercato agricolo e agroalimentare, in vendita in Puglia, un primo lotto acquistabile, sottolinea Coldiretti Puglia, anche attraverso l’accensione di un mutuo ipotecario solo a beneficio dei giovani imprenditori agricoli.

“E’ stato aperto lo sportello telematico della Banca nazionale della Terra agricola – spiega il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – a cui va inviata una manifestazione d’interesse. Il maggior numero di ettari in vendita è nelle province di Foggia, Bat e Taranto. Si tratta di una opportunità che va a beneficio soprattutto dell’imprenditoria giovanile in agricoltura, considerato che è già cresciuto nel primo semestre del 2017 di un ulteriore 6,6% in Puglia il numero delle imprese agroalimentari under 35 sul totale delle aziende agricole”.

La “Banca delle terre agricole” è stata istituita dall’art. 16 della legge 28 luglio 2016, n. 154, e costituisce l’inventario completo dei terreni agricoli che si rendono disponibili anche a seguito di abbandono dell’attività produttiva e di prepensionamenti, raccogliendo, organizzando e dando pubblicità alle informazioni necessarie sulle caratteristiche naturali, strutturali ed infrastrutturali dei medesimi, sulle modalità e condizioni di cessione e di acquisto degli stessi. Tutti possono accedere alla Banca gratuitamente.

“Si tratta di una occasione da non perdere, perché il costo della terra in Puglia – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – ha raggiunto mediamente i 14/16mila euro per il seminativo irriguo, i 20/25mila euro ad ettaro per i suoli olivetati, 33/37mila euro ad ettaro per i terreni ad uva da tavola, 15/18mila euro ad ettaro per il frutteto, valori medi decisamente superiori addirittura a quelli di Germania e Francia. La dismissione della proprietà pubblica dei terreni agricoli toglie allo Stato il compito improprio di coltivare la terra e rende disponibili risorse per lo sviluppo, ma soprattutto dà un impulso alla crescita, all’occupazione e alla redditività delle imprese che realizzano performance migliori in agricoltura quando sono condotte da giovani”.

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