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Taranto, scoperta la banda che rubava escavatori: 12 indagati, i mezzi destinati alla Campania

Pubblicato da: redazione | Sab, 9 Dicembre 2017 - 18:30

Dodici persone sono state deferite a piede libero da agenti della sezione giudiziaria della Polizia stradale di Taranto nell’ambito di una indagine su una associazione a delinquere finalizzata ai furti e alle ricettazioni di macchine operatrici e pale meccaniche che venivano successivamente trasferite nell’hinterland casertano e in alcuni casi vendute nel mercato estero. Contestati anche furti in abitazione, detenzione illegale di armi da fuoco, detenzione di banconote contraffatte immesse in circolazione per acquisti vari, simulazione di reato, danneggiamento e omessa custodia di beni sequestrati.

L’inchiesta, denominata Escalation, è partita da una serie di furti di escavatori avvenuti in contrada Marinara Agro del Comune di Mottola. Grazie anche a intercettazioni telefoniche e ambientali è stato individuato un gruppo specializzato in reati contro il patrimonio ed è stato documentato il modo di agire della banda composta da tarantini e baresi con la complicità di casertani e salernitani nella ricettazione e riciclaggio di veicoli industriali e veicoli speciali destinati alla successiva commercializzazione.

I furti avvenivano nella zona tra le province di Taranto e Bari. I beni trafugati venivano subito trasferiti nel casertano dove due persone, utilizzando la loro attività di compravendita di macchine operatrici, le riciclavano destinandole prevalentemente alla Grecia. Nel corso delle perquisizioni domiciliari sono stati sequestrati 2 autocarri, 3 macchine operatrici, numerosi organi propulsori, 1 escavatore, 1 benna, due fucili da caccia, detenuti illegalmente, vari documenti che hanno supportato la ricostruzione del sistema criminoso dell’organizzazione.

Nell’arco temporale tra l’inizio delle indagini e le perquisizioni sono stati documentati, grazie all’ausilio delle intercettazioni, una serie di ulteriori reati a cui è stato dato riscontro attraverso servizi di appostamento e pedinamento eseguiti dalla polizia giudiziaria. Il gruppo era in possesso anche di oggetti di elevato valore commerciale (orologi in oro) rubati nelle abitazioni svaligiate. L’attività criminale ha permesso all’organizzazione di incassare qualcosa come mezzo milione di euro.

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