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Bari, da domani in scena il pluripremiato Ahia! per la regia di Damiano Nirchio

Pubblicato da: redazione | Mer, 4 Aprile 2018 - 19:30

Nell’ambito della stagione di prosa del Comune di Bari Assessorato alle Culture-Teatro Pubblico Pugliese domani 5 aprile al Nuovo Teatro Abeliano va in scena AHIA! di Teatri Di Bari su progetto di Senza Piume teatro per drammaturgia e regia di Damiano Nirchio.

La storia

Sul palcoscenico è ricostruito un fantasioso “Ufficio Nascite”, luogo dove le anime si preparano a nascere per la prima o per l’ennesima volta, in cui un impiegato Topo, seguendo le direttive del Supremo Signor Direttore, smista le nuove partenze. Ora purtroppo c’è un problema: mentre balene ed elefanti sono molto contenti di nascere, una piccola anima (interpretata da Lucia Zotti) proprio non ne vuole sapere di venire al mondo. È una donna anziana che racconta dell’essere bambini, della paura del Dolore e delle piccole e grandi difficoltà: la fatica, la delusione, la paura di non farcela, la malattia. E di quel rifiuto, dei piccoli come dei grandi, di affrontare e attraversare tutto ciò che non è piacevole, facile, immediatamente ottenibile, faticoso. Ma soprattutto per raccontare la gioia della Vita. E scoprire che forse, proprio come nelle fiabe, senza quegli scomodi “Ahia!” non si può costruire nessuna felicità.

Si capisce che quella vecchina è un’“anima” e quella specie di infinito dormitorio è il luogo dove le anime di tutti gli esseri viventi si preparano e attendono il momento per venire al mondo. A quanto pare tutti sembrano essere entusiasti della cosa e non vedono l’ora che arrivi il loro turno, eccetto quell’anima un po’ capricciosa che a furia di rimandare è diventata “vecchia”. Il rifiuto arriva anche questa volta e così il Direttore, entità misteriosa che dall’alto sovrintende al traffico delle nascite, è costretto a mandare personalmente un suo fidato collaboratore. Ecco dunque comparire, magicamente dietro le ante di una finestra, un Topo, un impiegato che dalla notte dei tempi svolge le sue mansioni nell’Ufficio Nascite, spostato proprio lì eccezionalmente e per l’occasione. Il suo compito è quello di convincere quell’anima a nascere visto che il suo tempo è quasi scaduto e non si può attendere oltre; ma per non incappare nei temuti rimproveri del Signor Direttore egli dovrà ottenere il consenso volontario della donna in fretta, senza violare i regolamenti e dunque senza inganni o trucchi. Ma l’anima in questione sembra irremovibile e le sue motivazioni sembrano parecchio sensate: si è saputo che sulla Terra esiste una cosa terribile a cui nessuno sfugge e che prima o poi fa dire a tutti “Ahia!”: c’è chi lo chiama Dolore, altri Fatica, Delusione, Tristezza: ad ogni modo pare proprio che nascere (e vivere) non sia questo granché.

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