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Oltre 200 specialisti nella cura del cancro: Bari scelta come sede per il prossimo congresso europeo

Pubblicato da: redazione | Sab, 23 Giugno 2018 - 15:30

Il congresso europeo annuale, occasione per celebrare il 41esimo anniversario dalla fondazione dell’Organizzazione degli Istituti Europei contro il Cancro (OECI), tornerà dopo 16 anni in Italia e si svolgerà a Bari, sotto il coordinamento e la supervisione del “Giovanni Paolo II”.

Accolta la candidatura lanciata dal direttore scientifico Nicola Silvestris, condivisa da tutti gli omologhi degli IRCCS italiani, sotto l’egida di Alleanza Contro il Cancro (la principale rete degli IRCCS oncologici italiani) e supportata dal Direttore Generale Antonio Delvino, l’assemblea generale di OECI, l’unica rete europea inclusiva dedicata a migliorare l’eccellenza nella prevenzione, ricerca e cura dei tumori, ha già fissato la data sul calendario: la reunion si terrà dal 19 al 21 giugno 2019 a Bari. Domani mattina a Poznan, in Polonia, il direttore scientifico presenterà i dettagli dell’edizione barese dell’evento. Per questo, già da qualche giorno, le attenzioni della Direzione Strategica dell’Istituto tumori non riescono a prescindere dall’organizzazione dell’evento che si prevede accoglierà oltre 200 rappresentanti dei maggiori centri europei per la lotta contro il cancro.

Un concentrato di obiettivi condivisi e una sfida comune per raggiungere livelli di eccellenza: c’è questo e tanto altro dietro l’OECI, una organizzazione non governativa e senza scopo di lucro volta a promuovere la cooperazione tra gli Istituti di cancro europei, al fine di creare una massa critica di conoscenze e competenze in grado di individuare e condividere nuovi e migliori modelli di cura, migliorare la qualità delle cure oncologiche e la ricerca translazionale e la qualità della vita dei pazienti.

«È un onore per il nostro Istituto farsi protagonista e coordinatore di un evento così prestigioso- non nasconde l’entusiasmo il Direttore Delvino- Il congresso internazionale ci permetterà di condividere  più da vicino competenze e know how per sviluppare e armonizzare attività di cura e assistenza in oncologia, in Europa».

Il percorso organizzativo in salita che attende l’Oncologico barese è di quelli che potrebbero lasciare senza fiato, ma la motivazione è più grande della fatica. «Il congresso contribuirà alla creazione di un modello di cura delle neoplasie incentrato sul paziente, con l’implementazione di specifiche linee guida – aggiunge Silvestris – così da permetterci di andare incontro ai bisogni specifici dell’ammalato, garantendogli il massimo della qualità degli interventi».

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