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Vertenza Natuzzi, 35 milioni per il rilancio: si va verso il rientro dei licenziamenti

Pubblicato da: redazione | Gio, 20 Dicembre 2018 - 19:30

Al ministero del Lavoro è stato ratificato l’accordo sottoscritto preliminarmente in Regione Puglia lo scorso 14 dicembre, tra Natuzzi, Feneal, Filca Fillea e Regione Puglia e Basilicata. Un accordo che rappresenta un ulteriore e importante passo in avanti nella realizzazione del  Piano Industriale Natuzzi condiviso al ministero lo scorso 28 giugno in cabina di regia, dopo la  approvazione attraverso il Referendum dei lavoratori e delle lavoratrici del gruppo.

Con la proroga dei contratti di solidarietà, il ricorso alla cassa intagrazione per riorganizzazione aziendale e con l’imminente approvazione da parte di Invitala, del programma di investimenti di 35 milioni di  euro, dal prossimo mese di gennaio, circa 1.600 lavoratori e lavoratrici del gruppo torneranno a  orario pieno con la piena maturazione di tutti gli istituti contrattuali, 491 lavorati e lavoratrici  individuati dall’azienda in base ai criteri di legge saranno avviati ad un percorso di riqualificazione
professionale sostenuto con i fondi di Regione Puglia e Regione Basilicata, per essere reimpiegati  sulle lavorazioni di legno e gomma, internalizzate come previsto dal piano industriale.

Per la Fillea Cgil  Puglia le strutture territoriali, le Rsu è  la conferma dei  contenuti del Piano Industriale del 28 giugno 2018 rappresenta la condizione indispensabile per un
effettivo e definitivo rilancio industriale del gruppo Natuzzi;

Con l’accordo raggiunto abbiamo ottenuto lo stanziamento di risorse economiche per il
rilancio di tutti i siti produttivi delle Regioni Puglia e Basilicata;
Scongiurato centinaia di licenziamenti annunciati, avvio della formazione professionale per la riqualificazione degli esuberi, per i quali è previsto un sostegno al reddito, ritorno al full  time in tutti i siti del gruppo, avvio della contrattazione di 2’ livello.

La Fillea Cgil a tutti i livelli insieme agli Rsu sono impegnati nei prossimi giorni ad una serie di  incontri, assemblee anche nelle sedi sindacali per verificare che l’individuazione dei lavoratori e  lavoratrici da collocare in formazione sia avvenuta nel rispetto delle norme vigenti, nonché per  confrontarsi ed approfondire tutti gli aspetti contenuti negli accordi sottoscritti.

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