Detenuto originario del Gambia trasferito dal carcere di Potenza alla Casa circondariale di Bari rifiuta di essere sottoposto a visita medica e aggredisce un agente di polizia penitenziaria. E’ l’ennesima aggressione avvenuta ieri ai danni del personale addetto alla sicurezza.
“L’assistente capo di polizia penitenziaria – scrive in una nota il Coordinamento sindacale penitenziario – colpito violentemente dal 22enne, ha dovuto far ricorso alle cure dei sanitari del Policlinico di Bari dove gli sono stati diagnosticati cinque giorni di prognosi a causa dei traumi riportati durante l’aggressione”. La denuncia della Federazione sindacale descrive la situazione caotica in cui versano i penitenziari pugliesi e lucani. Il segretario nazionale del Co.s.p. Domenico Mastrulli punta l’indice contro la carenza di organico e l’indifferenza dell’amministrazione penitenziaria:
“In Italia i poliziotti sono 34mila a fronte delle 46mila unità del 2001. Di contro assistiamo alla crescita della popolazione carceraria che a gennaio ha superato la soglia delle 60mila unità”. Un quadro allarmante che si registra da tempo anche nei penitenziari pugliesi: “A Foggia – dichiara Mastrulli – servirebbero almeno 80 unita’ di polizia in più, il carcere di Turi è ormai al collasso con 20 agenti in meno, altri destinati ad andare in pensione, altri ancora che usufruiscono dei permessi previsti dalla Legge 104 per l’assistenza a parenti disabili. Altre unità sono in procinto di essere trasferite nelle sedi penitenziarie del nord”. “Altrettanto grave in questa situazione la violazione dei diritti contrattuali tra congedi e ferie bloccati e turni di servizio che coprono le dodici ore giornaliere”. La carenza degli organici di polizia investe anche i penitenziari della Basilicata “ma al Provveditorato interregionale – conclude il segretario del Cos.p. – sembra che quanto accade nei 15 istituti penitenziari non sia una priorità e tutto dunque passa nella più totale indifferenza”.