Banca Popolare di Bari «conferma la trattativa in esclusiva con SRI Group per la cessione della propria quota pari al 73% della controllata Cr Orvieto». È quanto si legge in una nota della banca a seguito delle voci di uno stop dell’operazione.
Il gruppo pugliese ha registrato 420 milioni di euro di perdite nel 2018 a causa dei crediti deteriorati e di 58 milioni nel primo semestre dell’anno in corso. E così, sotto la guida dell’ad Vincenzo De Bustis, nei mesi scorsi aveva messo in campo diverse azioni fra cui un’operazione di capital relief su un portafoglio di crediti deteriorati e appunto la cessione della quota in Orvieto.
Al vertice era poi uscito il presidente Marco Jacobini, la cui famiglia aveva fatto la storia della banca. Al suo posto è giunto Gianvito Giannelli, docente all’Università di Bari. E nelle scorse ore sarebbe uscito dal gruppo anche Gianluca Jacobini, uno dei due figli dell’ex presidente e che negli scorsi anni ha ricoperto incarichi al vertice. Resta invece al suo posto di vice dg l’altro fratello, Luigi. Il risanamento di bilancio e la trasformazione in spa, rimandata negli scorsi anni per i ricorsi sulla legge delle Popolari, sono necessarie a una eventuale operazione di aggregazione che coinvolga altri istituti del Mezzogiorno che potrebbe avvalersi anche della normativa fiscale varata negli scorsi mesi dal precedente governo.