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Bari, la moglie di un autista Amtab scrive a Decaro: “Inciviltà intollerabile, serve sicurezza”

Pubblicato da: redazione | Lun, 27 Gennaio 2020 - 12:00

“Salve sindaco Decaro, è bello vedere che pensa sempre alla sua Bari ovunque lei sia, anche oltreoceano. Ma le chiedo, pensa davvero a tutti gli aspetti che caratterizzano Bari? Forse no, mi verrebbe da rispondere, perché se così fosse l’ennesimo vilipedio nei confronti di un autista dell’Amtab non sarebbe avvenuto”. E l’inizio di una lettera inviata al sindaco di Bari, Antonio Decaro, da una moglie di un dipendente Amtab dopo quanto accaduto ieri: un autista è stato picchiato dopo aver chieso ad alcuni ragazzi di spegnere le sigarette nel bus.

“Un uomo e un lavoratore – scrive la signora – che di domenica mattina saluta la sua famiglia per andare a lavorare, un lavoro che oltretutto è un servizio di pubblica utilità (proprio come il suo) ma che torna a casa, e grazie a Dio che ci è tornato, con 25 giorni di prognosi e un setto nasale rotto. L’ha sentita la notizia di questo lavoratore che è stato pestato a sangue?
Io sì, e mi ha sconcerta profondamente, sa perché? Sono una moglie di un autista dell’Amtab e quel lavoratore sarebbe potuto essere anche mio marito. Ora mi domando, come può una città come Bari che sta calcando l’onda del cambiamento, della trasformazione, essere al tempo stesso un luogo così insicuro, dove la tracotanza e l’inciviltà ne fanno da padrona? Quale tutela hanno questi lavoratori se poi nessuna azione viene fatta nei confronti di questi aggressori? Quante notizie di questo genere si dovranno ancora ascoltare prima che si faccia qualcosa? Quanti altri lavoratori dovranno subire aggressioni affinché l’attenzione e la tutela del Comune (il loro datore di lavoro) gli sia rivolta? Cosa sta facendo lei signor sindaco per questa azienda, di cui lei è il garante?”.

La lettera prosegue: “Ho viaggiato molto e ogni città con le caratteristiche che lei vorrebbe che Bari avesse hanno un atteggiamento verso il sistema di trasporto pubblico improntato sul rispetto dell’azienda e del lavoratore in servizio che in quel momento la rappresenta. Qui a Bari ce lo possiamo sognare, e mi domando è tollerabile tutto questo? A lei le sta bene? A me assolutamente no. Io spero vivamente che qualcosa, a seguito di questo gravissimo avvenimento, lei e la sua amministrazione la facciate, spero che a questa vicenda gli sia data l’importanza dovuta e che non vada tutto nel dimenticatoio, spero di poter salutare mio marito con la tranquillità di sapere che sta andando a lavorare, in un luogo di lavoro che è si la città di Bari e non un far West”.

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