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Nuovi ipermercati in Puglia, arriva il regolamento: “Via libera nelle aree dove non ci sono strutture”

Pubblicato da: redazione | Sab, 11 Aprile 2020 - 06:30

La Regione Puglia approva un nuovo regolamento per disciplinare l’impatto sul territorio della Grande Distribuzione Organizzata.
La scelta adottata dal Governo regionale in questa delicata materia è stata quella di non prevedere alcun contingente, quota di mercato o limitazione territoriale, ma di fissare criteri generali in grado di orientare gli operatori economici e tutti gli Enti coinvolti verso scelte in grado di migliorare la rete distributiva, definendo parametri di sostenibilità degli interventi e fissando soglie minime per la compatibilità e ammissibilità degli stessi.

Il principio generale che ispira tutto il regolamento è il soddisfacimento degli obiettivi di servizio per il consumatore. Sulla base di questo presupposto, stabilito dalla legge regionale, si è inteso favorire gli insediamenti nelle aree che siano sprovviste di strutture proprio al fine di offrire un servizio ai consumatori e contenere l’impatto della struttura sul territorio.
Al contempo resta confermato che le risorse economiche versate dalle grandi strutture di vendita in fase di autorizzazione debbano essere destinate, nella misura del 70%, ai Comuni per finanziare le iniziative in favore del commercio di prossimità previste nell’ambito dei Distretti urbani del commercio (DUC).

La novità più rilevante, introdotta nell’impianto generale del regolamento, attiene alle modalità di valutazione dell’area sulla quale viene verificata la sussistenza del parametro di sostenibilità socioeconomica. Infatti la dimensione territoriale di riferimento non è più data solo dal territorio del Comune nel quale si intende realizzare la grande struttura di vendita, ma viene estesa anche ai Comuni vicini, in modo da compensare l’impatto complessivo dell’insediamento.

Gli altri principi generali che ispirano il regolamento sono finalizzati a:

• minimizzare l’impatto delle grandi strutture di vendita sul territorio in termini ambientali, urbanistici e sociali;
• favorire gli insediamenti nelle aree territoriali che presentano deficit di servizio, tenendo conto della rete infrastrutturale presente per la mobilità
• incoraggiare iniziative che presentino una particolare valenza di riqualificazione del territorio, di innovazione della rete distributiva, di sviluppo dei livelli occupazionali, di recupero di aree dismesse o degradate;
• sostenere gli interventi che siano stati oggetto di un accordo territoriale con il coinvolgimento della Regione e degli Enti locali che identifichino l’iniziativa come strategica per lo sviluppo del territorio;
• tutelare il diritto del consumatore ad avvalersi di una rete distributiva effettivamente articolata per tipologia e prossimità;
• incentivare il risparmio del consumo di suolo, preferendo le aree già urbanizzate, degradate o dismesse, sottoutilizzate, da riqualificare o rigenerare, anche al fine di non compromettere l’ambiente e il paesaggio.

In questa logica sono state introdotte misure compensative e fattori di premialità per favorire l’utilizzo di strutture esistenti e aree dismesse con la medesima destinazione d’uso, oltre che per incentivare progetti a tutela del piccolo commercio o soluzioni che limitino l’impatto ambientale.

Il regolamento, inoltre, prevede espressamente che il rilascio dell’autorizzazione per la realizzazione di una nuova grande struttura di vendita avvenga a condizione che l’impatto della stessa, sul territorio, sia sostenibile e quindi la richiesta può essere accoglibile solo se siano ridotti a zero gli impatti generati dall’insediamento.

Per questo vengono individuati tre distinti parametri: impatto socioeconomico (finalizzato a valutare l’effettivo contemperamento della libertà di iniziativa economica con l’utilità sociale dell’intervento), impatto territoriale (accessibilità automobilistica e pedonale della struttura, servizi ai cittadini, integrazione con il territorio, ricadute occupazionali) e impatto ambientale (ridotto consumo di suolo, interventi di efficientamento energetico, gestione dei rifiuti e della risorsa idrica).

Il regolamento approvato, inoltre, prevede anche la possibilità per le strutture esistenti di effettuare, entro certi limiti, interventi di ampliamento o trasformazione.
“L’obiettivo principale – spiega l’assessore Cosimo Borraccino – è quello di minimizzare l’impatto delle grandi strutture di vendita sul territorio e sull’ambiente, pur garantendo le indiscutibili finalità sociali del commercio e l’interesse dei consumatori di disporre di una rete distributiva organica ed articolata”.

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