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Bari, l’appello di 12 scuole paritarie cattoliche al governo: “A rischio lavoratori e 2500 famiglie”

Pubblicato da: redazione | Mar, 19 Maggio 2020 - 13:30

“Il Decreto Rilancio in discussione alle Camere nei prossimi giorni ignora ancora una volta le scuole pubbliche paritarie, abbandonandole al proprio destino ed esponendole ad una crisi irreversibile che porterà all’inevitabile chiusura di molte di esse”. L’appello al governo Conte arriva da 12 istituti cattolici del capoluogo pugliese.

Un comparto che garantisce la formazione di 1000 alunni di scuola elementare (distribuiti in 64 classi). Assieme alle paritarie a gestione privata con 1605 bambini di scuola dell’infanzia in 20 strutture: nelle strutture del Comune di Bari ci sono meno della metà degli alunni  totali (750 in 13 scuole). 

L’appello. “Sarà un problema che riguarderà sia le famiglie che le hanno liberamente scelte o sia i loro dipendenti che si ritroveranno senza occupazione dopo anni di onorato servizio, ma sarà un problema di tutti, anche dei genitori di alunni che frequentano le scuole statali e comunali”.

“Dove e da chi saranno accolti questi alunni quando il Governo e la politica locale decreteranno nei fatti la chiusura delle nostre scuole con la loro politica miope e irresponsabile? Le scuole statali, già afflitte da problemi di spazi e con numeri difficili da gestire come potranno sobbarcarsi di un tale ulteriore onere? E a quale prezzo? Tutto questo alla vigilia di un anno scolastico in cui serviranno ancora più spazi per garantire il necessario distanziamento sociale”.

“E così le scuole statali, già afflitte dalla piaga delle “classi pollaio” saranno costrette in tempi di Coronavirus a misurarsi con il nuovo e pericolosissimo concetto di “classi formicaio”. Non è solo il mondo delle scuole pubbliche paritarie a essere preoccupato, non sono soltanto i lavoratori di questo comparto, ma sono i cittadini tutti: sia quelli che hanno figli che le frequentano, sia tutti gli altri. Perché se davvero il silenzio del Governo fosse confermato, la coesione del nostro tessuto sociale, nazionale e locale, correrebbe seri pericoli. Il costo economico di una politica tanto miope (fronteggiabile, ovviamente, con una maggiore tassazione dei cittadini) si può calcolare in circa 8.000 euro annui per ogni alunno che lascia la sua scuola paritaria costretta alla chiusura e affidato alle scuole statali o comunali, ma il costo sociale sarebbe davvero incalcolabile”.

“I nostri Istituti scolastici svolgono un servizio pubblico e servono la collettività da svariati decenni con storie di secolare tradizione, formando generazioni di cittadini e venendo incontro ai bisogni delle famiglie con molteplici servizi. Le nostre scuole hanno compreso e condiviso con senso di responsabilità la condizione di difficoltà di molte famiglie abbattendo le rette scolastiche, unico contributo alla gestione degli istituti, e nel frattempo hanno continuato a pagare i propri docenti e le spese correnti, ma il Governo invece di sostenerle per salvaguardare il “Sistema Nazionale dell’Istruzione Pubblica” preferisce destinare le risorse pubbliche per finanziare il “bonus monopattino” o il “bonus vacanze”: la scuola pubblica viene dopo gli ombrelloni e le biciclette elettriche….. Anche la Giunta della nostra regione e il Comune hanno fino ad ora dimenticato che il dramma della chiusura delle nostre scuole e del sovraffollamento delle scuole statali e comunali sarà vissuto sulla pelle delle comunità locali, alle quali loro per primi saranno chiamati a dare delle risposte e rendere il conto di quanto fatto (o piuttosto non fatto)”.

“Abbiamo sempre lavorato nel silenzio, rispettando le regole e onorando il fondamentale ruolo che la Costituzione ci ha assegnato. Ma oggi abbiamo il dovere civico di non tacere di fronte all’atteggiamento politico di chi antepone l’ideologia agli interessi delle famiglie, delle giovani generazioni, del futuro del nostro Paese. Per questo motivo abbiamo deciso di far sentire forte e chiara la nostra posizione, aderendo all’iniziativa di CISM (Conferenza Italiana Superiori Maggiori) e USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia) che nei giorni scorsi hanno lanciato il grido d’allarme”.

La protesta

Oggi e domani  20 maggio docenti e famiglie esporranno l’hastag #noisiamoinvisibiliperquestogoverno. “Ciascuna delle nostre scuole – continua la nota –  con il coinvolgimento delle famiglie, dei docenti, degli studenti organizzerà gli eventi che desidera per fare quel rumore costruttivo e responsabile che solo la scuola sa fare, interrompendo le lezioni programmate secondo DAD; E diretta facebook mercoledì 20 alle 18 su tutti i social degli Istituti Paritari Cattolici della città metropolitana di Bari. In dialogo gli ospiti: Mons. Francesco Cacucci Arcivescovo di Bari-Bitonto, P. Luigi Gaetani Presidente CISM Nazionale, si auspica la partecipazione di Michele Emiliano Presidente della Regione Puglia, Antonio Decaro Sindaco della Città di Bari, Ludovico Abbaticchio Garante dei Diritti dei minori”.

I firmatari

ISTITUTO MARGHERITA
Scuola dell’infanzia
Scuola Primaria
Scuola Secondaria di 1° grado

ISTITUTO PREZIOSISSIMO SANGUE
Scuola dell’infanzia
Scuola Primaria
Scuola Secondaria di 1° grado

ISTITUTO M. CLELIA MERLONI
Scuola dell’infanzia
Scuola Primaria

ISTITUTO SANTISSIMO ROSARIO
Scuola dell’infanzia
Scuola Primaria

ISTITUTO PIETRO ALBEROTANZA
Scuola dell’infanzia
Scuola Primaria

ISTITUTO B. MARIA DE MATTIAS
Scuola dell’infanzia
Scuola Primaria

ISTITUTO SS. SEBASTIANO E
DOMENICA
Scuola dell’infanzia
Scuola Primaria

ISTITUTO MONS. SANNA
Scuola dell’infanzia
Scuola Primaria

ISTITUTO ANNIBALE MARIA DI
FRANCIA
Scuola dell’Infanzia

ISTITUTO FILIPPO SMALDONE
Scuola dell’Infanzia

ISTITUTO SACRO COSTATO
Scuola dell’Infanzia

SCUOLA SPIRITO SANTO
Scuola dell’Infanzia

 

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