Calo vertiginoso, anche per il mese di aprile, per le vendite al dettaglio in tutta Italia. A rilevarlo è l’Istat, secondo cui il valore delle vendite rispetto allo scorso marzo – mese già provato da una situazione di particolare crisi del commercio – è sceso del 10,5%. A determinare la flessione, in particolar modo, l’immobilismo dei settori commerciali relativi alla vendita di beni “non alimentari”, per i quali si calcola una diminuzione pari al 24%.
Quanto agli alimentari, un segno più, seppur lieve, si registra per il dato di aprile rispetto al mese precedente, con un aumento dello 0,6%. Considerando la totalità dei settori, nel confronto annuo, il ribasso si attesta al 26,3%. Unico settore in crescita, quello relativo al commercio elettronico, che ad aprile ha registrato ben il 27,1% di aumento. Nello stesso mese, sempre in termini tendenziali, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce del 16,4% per la grande distribuzione e del 37,1% per i piccoli negozi.
Rialzo a doppia cifra per le vendite nei supermercati, dove ad aprile si è registrato un aumento del 10,5% su base annua, lievemente superiore rispetto a quello dei discount alimentari, interessati da un incremento del 9,3%. Quasi pari a zero, rispetto ad aprile del 2019, le vendite di calzature, per le quali si è registrata una diminuzione del 90,6%, di mobili (-83,6%), di abbigliamento (-83,4%) e di giochi (-82,5%).