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Bari, Tuccino invoca l’eutanasia: “Assistenza inesistente, Emiliano e Lopalco esecutori delle mie volontà”

Pubblicato da: redazione | Mar, 16 Febbraio 2021 - 15:15

“La malattia è già è bastarda di suo ed ogni giorno si prende una parte di me, peggioro”. E’ l’inizio del messaggio shock sui social network di Pasquale Tuccino Centrone, ristoratore di Polignano a Mare (Bari), da 13 anni malato di Sla e da 9 in ventilazione assistita. Che annuncia l’intenzione di fare ricorso all’eutanasia a causa dell’assistenza domiciliare a dir poco difficoltosa e provvisoria, fino a rendere la vita “una lenta agonia”.

“Ho bisogno di una assistenza stabile e duratura – aggiunge Pasquale Tuccino Centrone – , che impari le mie abitudini. Non mi mandate più queste assistenze occasionali a prestazioni che poverini non sanno da dove iniziare. Io più di una persona che mi assiste non me la posso permettere e non voglio più dare impegni alla mia famiglia. Basta sono stanco non mi piace più vivere in questo modo è diventata una agonia, tolgo il disturbo. E quindi nomino il presidente Emiliano ed il dottor Lopalco esecutori della mia volontà alla ricerca della pace che merito, attraverso l’eutanasia. Come fece il dj Fabo con Marco Cappato”.

Sul caso è intervenuto il presidente dell’Ordine dei Medici di Bari, Filippo Anelli: “Chiediamo all’assessore alla sanità Lopalco, e al presidente Emiliano, di intervenire per fornire a lui, e agli altri pazienti cronici, un supporto professionale adeguato. Un Paese civile si misura, anche e soprattutto, sui servizi che riesce ad assicurare alle persone più fragili”.

“Tuccino si batte da tempo per avere, per lui e gli altri malati nelle sue condizioni, un’assistenza infermieristica specializzata a domicilio in maniera, appunto, “stabile e duratura”.“Non possiamo rimanere sordi di fronte al grido di dolore lanciato da questo nostro cittadino – afferma Anelli – è nostro dovere etico di medici, di ordinisti, di persone umane dargli voce e farlo risuonare nelle sedi competenti. Lo dice il nostro Codice: il medico tutela la persona in condizioni di vulnerabilità o fragilità psico-fisica, sociale o civile in particolare quando ritiene che l’ambiente in cui vive non sia idoneo a proteggere la sua salute, la dignità e la qualità di vita”. “Invitiamo quindi – conclude – la Regione Puglia, le altre Regioni e il Governo ad attivarsi per fornire la migliore assistenza ai cittadini, nella maniera più prossima e aderente alle loro domande di salute. La fragilità, la malattia sono specchi della nostra condizione umana: non dobbiamo aver paura di guardare quel riflesso, non dobbiamo girare altrove lo sguardo, dobbiamo prendercene cura nel migliore dei modi”.

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