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Bari, un video 3D per vivere i reati con gli occhi della vittima: il progetto contro la devianza minorile

Pubblicato da: Serena Manieri | Sab, 1 Maggio 2021 - 13:00

Una simulazione di veri e propri atti criminali, ricostruiti da fatti di cronaca realmente accaduti a Bari e registrati con l’ausilio di tecnologie video 3D. E, ancora, l’esperienza diretta di questi episodi, raccontati dal punto di vista della vittima, ma vissuti dagli stessi ragazzi che si sono macchiati, in passato, di reati, per stimolarne l’empatia e la crescita personale. È questa l’originale idea con cui il Centro diurno polifunzionale Chiccolino, con il supporto dell’assessorato al Welfare del Comune di Bari, ha pensato di rispondere, ancora una volta, alla piaga della devianza minorile e dell’attrattività che la criminalità organizzata riesce purtroppo ancora ad avere sui più giovani. Accade a Bari, tra i quartieri Libertà e San Girolamo, che negli ultimi giorni sono stati scossi dalla maxi-operazione di polizia e carabinieri che ha portato a 99 arresti di affiliati al clan Strisciuglio. Tra questi, tantissimi giovani del quartiere, anche minorenni, che soprattutto negli ultimi mesi di pandemia sono stati avvicinati dai clan e inseriti all’interno del giro criminale.

“Nell’ultimo anno a Bari c’è stata una richiesta esponenziale di droga e la criminalità organizzata si è attivata per coprire le piazze di spaccio ma anche per gestire consegne a domicilio – racconta Raffaele Diomede, responsabile del centro diurno Chiccolino e ideatore del progetto – Per queste attività sono stati cooptati molti ragazzi, spesso minorenni, allettati dall’offerta di denaro, monopattini o biciclette elettriche in regalo”. Giovanissimi che vedono nei gruppi criminali l’attrattività di un vero e proprio brand, dove i soldi facili e l’illusione del potere rappresentano scenari da scardinare, destrutturare a partire dalla prima infanzia.

“La criminalità pesca soprattutto all’interno dei contesti sociali e familiari più fragili – prosegue Diomede – ed è a questo target di ragazzini che si rivolge in modo principale il nostro intervento: l’idea è, da un lato di rendere attrattiva, allo stesso modo, la legalità, ma dall’altro di sviluppare il senso di empatia nei giovanissimi, che è la vera leva della coscienza e, quindi, della scelta del bene rispetto al male”. Ecco che, grazie alla moderna tecnologia e alla collaborazione con il centro di psicologia Tree of life e con il Servizio sociale per i minorenni di Bari, Chiccolino propone un percorso in cui ai giovani viene fatta provare l’esperienza dei loro stessi atti criminosi vissuti dal punto di vista delle vittime, in modo da percepirne sgomento, paura, senso di impotenza, sofferenza o ingiustizia. “Vittime virtuali” che sono, anch’esse, quanto mai reali, grazie alla partecipazione al progetto di alcuni comuni cittadini dei quartieri che si sono prestati per interpretare il ruolo di chi viene colpito da un atto criminale in genere predatorio, come uno scippo, una rapina, un’aggressione. Assistiti dagli psicologi, gli “attori” hanno vissuto il ruolo della vittima mettendo a disposizione del criminale la propria emozione, in un percorso di legalità che si basa sull’esperienza immersiva e sullo sviluppo dell’empatia.

Così, una volta a settimana per 10 settimane, i giovani seguiti dal Servizio sociale per i minorenni di Bari e dal centro di psicologia Tree of life svolgeranno degli incontri finalizzati a vivere questa esperienza e a verificare in maniera empirica e guidata, come cambia la loro scala di empatia e, quindi, di consapevolezza dell’altro e del proprio stesso ruolo nella scelta di commettere un crimine. “Stiamo realizzando un progetto innovativo ma vogliamo metterlo al servizio della comunità – spiega ancora il responsabile di Chiccolino – Solo agendo in maniera collettiva possiamo sperare di prevenire la devianza minorile e, soprattutto, evitare la cosiddetta “recidiva”, cioè la reiterazione dei reati da parte dei giovanissimi. Per farlo – conclude Raffaele Diomede – è necessaria la destrutturazione delle dinamiche criminali che per i più piccoli sono maggiormente attrattive e il loro inserimento all’interno di una comunità educante che, insieme, si prende cura dei ragazzi che sbagliano”.

(Foto: pagina Facebook Chiccolino Bari)

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