Giorno 102 di guerra: nella regione di Lugansk ci sono molte città con una situazione paragonabile a quella di Mariupol: ora i russi stanno livellando Severdonetsk e Lysychansk.
Le truppe russe hanno schierato armi pesanti, come i sistemi missilistici balistici tattici ipersonici a corto raggio Iskander-M, in territorio bielorusso lungo il confine con l’Ucraina. La Russia ha anche posizionato lungo il confine sistemi missilistici terra-aria e di artiglieria antiaerea a medio raggio Pantsir, sistemi missilistici S-400 e aerei operativi e tattici.
Dopo oltre un mese, la guerra torna a Kiev: un bombardamento russo ha colpito una fabbrica nella zona orientale della capitale ucraina. Zelensky ha visitato il fronte a Zaporizhzhia. Il 60% della regione è in mano ai russi, gli ha comunicato il governatore Starukh.
L’attacco missilistico lanciato ieri mattina dalle forze russe contro Kiev, che ha colpito infrastrutture ferroviarie, è stato probabilmente un tentativo di interrompere le forniture di armi occidentali alle unità ucraine in prima linea: lo scrive l’intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese.
Mosca intanto avrebbe concordato con Kiev e Ankara uno schema preliminare per l’uscita da Odessa delle navi ucraine con il grano: i militari turchi saranno impegnati nello sminamento e scorteranno le navi in acque neutrali. Lì, le navi incontreranno le navi russe e le scorteranno sul Bosforo.
E’ scontro tra Londra e Mosca. Infatti anche i lanciarazzi che invierà a Kiev il Regno Unito avranno una gittata di 80 km. La consegna di nuove armi ha il solo obiettivo di “estendere il conflitto”, afferma Putin.