Il mercato di piazzale Lorusso il giovedì è molto frequentato. Tantissime le persone, o soprattutto signore, che aspettano già dalle prime ore della mattina l’apertura delle bancarelle. Ma a quanto pare, o meglio da come ci raccontano gli ambulanti, poche sono le vendite.
Come ci spiega infatti il titolare di un bancone di vestiti: “La gente è tanta, ma solo perché questo è un mercato centralissimo. Il giovedì qui (in piazzale Lorusso, ndr) e il sabato a Poggiofranco, in via Madre Teresa di Calcutta, c’è abbastanza gente, ma che comunque spende poco. Sono i due mercati più frequentati. Nei mercati periferici c’è la desolazione. Ma al di là della collocazione del mercato, dopo la pandemia abbiamo avuto bisogno di sei mesi/un anno per riprendere gli stessi ritmi pre-pandemia. Adesso il carovita ci sta indebolendo ancora”.
“Non parlo per conto mio – racconta ancora l’ambulate – ma anche per conto dei miei colleghi. In tutta la Puglia ci sono mercati in pieno orari di vendita completamente vuoti. Registriamo un 40% in meno di incassi. La gente compra di meno. Il colpo di grazia poi l’hanno dato le temperature che ovviamente hanno frenato gli acquisti soprattutto dell’abbigliamento invernale. Stiamo riuscendo a vendere qualcosa solo adesso”.
“Ci sono alcuni colleghi -commenta ancora- che guadagnano cosi poco che saranno costretti a chiudere. Io sono iscritto alla Associazione Casambulanti e stiamo portando avanti una battaglia per richiedere la condizione di categorie disagiata. Questo ci darebbe la possibilità di abbattere molti costi vivi dal momento che abbiamo tantissime spese mensili”.
“Il nostro unico vantaggio – spiega l’ambulante – è che la gente viene qui per risparmiare. Anzi in tempi di crisi aumenta la gente che frequenta i mercati, ma continua comunque a spendere poco. Rimane la contrazione dei consumi anche se abbiamo prezzi molto competitivi rispetto ai negozi. Molte attività in centro infatti per rimanere competitivi e per continuare a fare dei giusti guadagni hanno abbassato la qualità del prodotto in vendita”.
“Per il Natale – conclude – non possiamo fare altro che sperare ed essere positivi. Io mi auguro che vada meglio, ma non possiamo aspettare Natale per vendere. Noi vorremmo vendere tutto l’anno”.