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Bari, da ‘spazio anonimo’ a giardino di quartiere: ecco la “Corte Don Bosco” per il San Paolo

Pubblicato da: redazione | Gio, 15 Dicembre 2022 - 19:00

Da “spazio anonimo e privo di identità” a giardino verde di quartiere. È quanto accadrà al San Paolo, a occuparsene un team formato da giovani architetti che potranno riqualificare l’area grazie alle borse di studio messe a disposizione da Renzo Piano e il Comune di Bari, che ne sosterrà i costi. L’avvio del cantiere è previsto per l’estate 2023. Ad annunciarlo, nella giornata di oggi, il Politecnico di Bari.

Il progetto era stato anticipato lo scorso maggio. L’accordo di collaborazione, per l’elaborazione delle attività di studio preliminari al recupero di un’area del quartiere San Paolo di Bari, era stato sottoscritto dal Politecnico (Francesco Cupertino) e dal Comune di Bari (Antonio Decaro) il 6 maggio 2022, presso Palazzo di Città. Ciò consentì la concreta partecipazione di quattro giovani architetti laureati al Poliba all’iniziativa G124 (G, da Giustiniani, Palazzo del Senato; 1, dal piano; 24, dal numero di stanza assegnata) ideata dall’architetto, Renzo Piano, sostenuta col proprio stipendio di senatore a vita e dedicato alla rigenerazione urbana delle periferie.

L’affiliazione al G124, incluse oltre ai giovani del Poliba, anche i loro colleghi architetti, afferenti agli atenei di Padova e Napoli “Federico II”. I tre rispettivi gruppi di lavoro (4 per ateneo), tutti under 35, supportati da coordinatori-docenti, sostenuti da 12 borse di studio del senatore, seguendo suoi principi e indicazioni, si dedicarono alla ricerca di potenziali frammenti di luce che quegli angoli, loro assegnati, spesso anonimi o abbandonati, nascondono. Un lavoro d’ascolto e di studio preliminare fu necessario per approcciarsi a porzioni di tre periferie: quella del rione Sanità a Napoli (UniNA), una piazza del quartiere Commenda Est a Rovigo (UniPD) un’area anonima in via Saverio Altamura, indicata come “Piazzale Don Bosco”, (dal nome della parrocchia attigua), alle spalle della più ampia arteria stradale del viale delle Regioni al quartiere San Paolo di Bari (PoliBA).

Il Politecnico scese in campo con i selezionati da bando giovani architetti: Tiziano De Venuto, Ezio Melchiorre, Rosa Piepoli, Giuseppe Tupputi, coordinati dai professori Carlo Moccia e Francesco Defilippis del Dipartimento di Architettura, Costruzione, Design (ArCoD) del Poliba a cui si unì la partecipazione dell’amministrazione comunale e del sindaco Antonio Decaro per sostenere l’attività di ricerca previsto nell’accordo sottoscritto a maggio, Poliba-Comune di Bari, dal titolo, “GreenVille. Visioni e progetti per la riforma dei quartieri di edilizia residenziale pubblica della città di Bari”.

Il San Paolo, primo quartiere di edilizia residenziale pubblica costruito a Bari è il più grande dei quartieri popolari (conta circa 30 mila abitanti). Oltre ad essere tra i più problematici per ragioni sociali e per degrado fisico delle sue costruzioni e dei suoi spazi il San Paolo o più anticamente e comunemente indicato con l’appellativo, CEP (case edilizia
popolare), è stato costruito in tempi diversi: la parte più antica risale al 1958, successivi ampliamenti sono seguiti nel ’63. I due blocchi sono stati uniti, infine, da un asse di servizi sorto in corrispondenza della linea metropolitana leggera. Il sito, un vuoto urbano. L’area del San Paolo affidata al team di Bari, di forma triangolare (170m x 115m x 126m) ha nei vertici le soglie d’accesso. Estesa su una superficie di 7211 mq è delimitata da tre edifici residenziali in linea. Essa, per niente frequentata dagli abitanti, rappresenta tutt’oggi un vuoto urbano.

Il team pugliese, seguendo periodici confronti con Renzo Piano (anche in presenza, a Genova il 28 luglio 2022) il team cominciò, con la collaborazione del comune di Bari, l’attività di studio con il compito di produrre una proposta progettuale di “rammendo urbano” partendo da una raccomandazione di Piano ai giovani progettisti: “prendi quello che c’è e lascia molto all’iniziativa degli abitanti”. Per questa ragione venne realizzata in quello spazio triangolare il 14 maggio 2022 una festa di quartiere per incontrare i residenti, le scuole, finalizzata a spiegare l’iniziativa, ma soprattutto per conoscere i bisogni della gente, le loro interpretazioni sul quello spazio. Ai giovani progettisti, ai docenti si unì anche il partecipe sindaco, Antonio Decaro. La Corte Don Bosco nasce a metà del 2022, quando il gruppo G124 del Poliba procede speditamente nella realizzazione dello studio di fattibilità, denominato, “Corte Don Bosco”.

Lo studio, propedeutico al progetto, nasce da alcune condizioni di fatto e delle potenzialità presenti: coordinate fisiche del luogo e dell’intorno; condivisione di visioni comuni con i residenti, low-cost e sobrietà delle soluzioni d’intervento; uso massiccio di alberi tali da “formare un tetto verde” – come suggerisce Renzo Piano. Lo studio infatti, prevede la piantumazione di un centinaio di alberi di alloro (Laurus nobilis) secondo una geometria prestabilita (quincunx), ai quali si integreranno i 18 lecci (Quercus Ilex) già presenti in sito. La massa arborea, nello studio, prevede una interruzione al centro dell’area per lasciare posto ad una “radura” circolare (diametro 23m), che propone uno spazio di ‘vicinato’, dedicato alle attività sociali e ricreative dei suoi abitanti. La pavimentazione in cemento presente infine, sarà sostituita con un nuovo pavimento drenante in terra stabilizzata con cordoli in pietra. L’idea dei progettisti è di concretizzare l’obiettivo finale del progetto “G124, Corte Don Bosco”: trasformare questo spazio privo di identità, con una funzione, la Corte appunto, luogo racchiuso, tanto caro alla tradizione degli abitanti della Bari vecchia, primi coloni del San Paolo, che diventa anche luogo delegato, di relazione per l’intero quartiere e i suoi abitanti. La proposta vuol essere seme d’esempio, come auspica lo stesso
Renzo Piano e il Progetto G124, che si integra nel ripensare coralmente alle periferie, le città di domani.

Il progetto preliminare è stato consegnato al Comune di Bari lo scorso ottobre 2022. Al termine del confronto tra il Team G124 e gli uffici comunali per Lavori pubblici e Strade, con i quali si sta procedendo alla risoluzione delle problematiche relative al traffico locale e agli impianti tecnologici, sarà consegnato il Progetto Esecutivo, ad oggi in fase di ultimazione. Roma, Palazzo del Senato. Intanto, Renzo Piano che ha seguito direttamente gli studi d’intervento dei tre gruppi su Bari, Rovigo, Napoli, con periodici confronti online, ha voluto incontrare i tre gruppi e i loro rappresentanti presso la sede del suo ufficio a Palazzo Giustiniani, a Roma, lo scorso 21 novembre. L’occasione ha rappresentato un ulteriore momento di confronto del senatore-architetto, con i progettisti, le università, le amministrazioni comunali coinvolte. Il cordiale incontro si è connotato da ricchi spunti e suggerimenti. La delegazione di Bari è stata composta dai quattro giovani architetti progettisti: Tiziano De Venuto, Ezio Melchiorre, Rosa Piepoli, Giuseppe Tupputi, dal Rettore del Politecnico, Francesco Cupertino, dal Sindaco di Bari, Antonio Decaro, dai coordinatori di progetto, Carlo Moccia, Direttore del Dipartimento di Architettura, Costruzione, Design e dal prof. Francesco Defilippis dello stesso Dipartimento del Poliba. Il finanziamento dell’opera. Le idee, il progetto condiviso, per vederlo realizzato ha bisogno di risorse e su ciò il Comune di Bari ha assegnato un apposito budget per l’esecuzione dell’intervento. Ciò ricade nell’ambito del Piano Triennale delle Opere Pubbliche 2021/2023, all’interno della sezione “riqualificazione di spazi urbani”. Per la realizzazione, si prevede un costo totale di circa 500 mila euro, mentre l’apertura del cantiere è atteso per l’estate 2023.

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